Serrara: Anatre d’acqua salta a Sant’Angelo Stampa
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SerraraNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Mercoledì 21 Marzo 2007 16:36

Serrara: Anatre d’acqua salta a Sant’Angelo

Incredibile scelta di vita di un gruppo di palmipedi che da anni popolano le acque e la costa dell’estimo a sud-ovest dell’Isola. Anche i volatili notoriamente abituati agli ambienti palustri scelgono di cambiare stile di vita e puntano sul mare d’Ischia. E non si tratta solo di trascorrere le vacanze, ma addirittura per mettere su famiglia.

Non sempre nella ricerca della felicità e degli status “symbols” i più deboli pagano il conto. Siamo a Serrara Fontana sullo splendido promontorio di Sant’Angelo, dove si produce e si gode di uno fra i migliori stati di benessere di tutto il mondo. Questa volta si tratta di uno stato di fatto, una vicenda incredibile che ha come protagonisti d’eccezione rappresentanti del mondo animale e più precisamente, oche ed anatre.
Gia alcuni anni or sono lo splendido estimo posto nella estremità sud della nostra isola fu oggetto di gradimento periodico per un Cormorano di grosse dimensioni, il quale con l’inizio della stagione fredda per alcuni anni stazionava per settimane sulle scogliere di dell’antico borgo, dove gli abitanti e pescatori del luogo l’attendevano per dargli il benvenuto.
Oggi invece quello che tutti i residenti e frequentatori della salubre stazione climatica, quotidianamente assistono da più di qualche anno è una circostanza  diversa, ma non troppo, infatti ci troviamo si di fronte rappresentanti del mondo degli uccelli acquatici, cosiddetti perché hanno come caratteristiche zampe palmate per poter nuotare dentro e fuori dell’acqua, ma a differenza del cormorano che è facilmente rintracciabile lungo le coste marine, o delle foce dei fiumi o addirittura in prossimità dei laghi, ci troviamo di fronte a delle anatre ed oche che elusivamente prediligono e solo in via temporanea le acque prettamente dolci. Un fatto eccezionale alla stregua del balenottero che risalì il Tamigi.
Ci troviamo dunque ad avere a che fare con un fenomeno più unico che raro, dove i commenti si sprecano ed orami lo sbigottimento ha ceduto il passo all’abitudine. Le convinzioni che sia l’habitat particolarmente salubre e congeniale dell’insenatura santangiolese a strappare il gradimento e la scelta di vita ai graziosi pennuti si sprecano. Uno status che nella eccezionalità danno vita e libero sfogo allo birdwatching oltre che ad approfonditi studi e trattati in materia. ”Oche d’acqua salata” divenute l’esatto anello di congiunzione, fra animali nati e cresciuti in cattività, le oche bianche e le compagne di stazionamento nella fissa dimora dello splendido specchio acqueo santangiolese, ovvero le anatre scure.
Non mancheranno di certo i vari teoremi per poter dare una spiegazione a tali fenomeni, c’è chi dice che tutto ciò è possibile proprio perché nel porticciolo di Sant’Angelo vi sarebbero vene d’acqua dolce, motivo per tanto gradimento, ma di spiegazioni bizzarre in merito ve ne sono a decine.
Una cosa però è sicura noi umani siamo ancora troppo poco sviluppati per capire il linguaggio animale ma una certezza attraverso i loro occhi limpidi e genuini di chi è fuori da schemi è condizionamenti, c’è e non dovremmo dimenticarla, Sant’Angelo è ancora e malgrado tutto uno dei posti più belli del mondo e per questo abbiamone cura nessuno escluso.

Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 11:47