Forio: San Vito contro i disabili |
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Scritto da Peppe D'Ambra | |||
Venerdì 17 Giugno 2011 16:44 | |||
Forio: San Vito contro i disabili Penalizzati i bancarellari residenti, confinati lontano dal cuore pulsante della festa. Anche quest’anno, come tutti gli anni del resto, non potevano mancare le polemiche attorno alla festa più importante di Forio: quella del suo santo Patrono. Quest’anno ad essere interessati sarebbero state anche le forze dell’ordine a cui si sono rivolti alcuni bancarellari storici addirittura residenti nel Comune all’ombra del Torrione. Al centro del contendere la solita postazione da conquistare più vicino possibile al cuore della festa, che continua a rimanere lontanissima dalla casa madre del santo Patrono. Quando ci siamo recati nella zona in cui avevano posizionati i cosiddetti scontenti, dopo essere stati ripetutamente chiamati dagli interessati, la cosa che ci ha colpito di più al di la di ogni cosa e di ogni ragionevole ragione è stato il constatare che pur di far soldi non si è badato a niente, neanche a rispettare i diritti delle persone sfortunate che sono costrette a convivere con le loro disabilità, sui posti a loro destinati per legge non si è avuto nessun scrupolo a piazzare le bancarelle. Devo dire la verità non mi attirava per niente a scrivere qualcosa a difesa dei diritti di chi pur avendo una residenza in loco e che ha protocollato la domanda di occupazione del suolo pubblico in occasione della festa patronale addirittura nel mese di gennaio, ma quando ho constatato come sono stati ancora una volta calpestati i diritti dei meno fortunati allora eccomi qua a registrare e a pubblicizzare l’ennesima storiaccia che vede protagonista in negativo ancora una volta il Sindaco cantante Franco Regine. Ai cosiddetti normali che oggi vengono calpestati nei loro diritti un solo consiglio cercate di comportarvi allo stesso modo quando diventate importati per questi signori al momento della prossima votazione. Evviva ancora una volta l’incolpevole san Vito, mentre hanno davvero tanto da farsi perdonare chi in nome suo continua a penalizzare le persone meno fortunate.
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