E le stelle stanno a guardare ! Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 02 Febbraio 2010 20:58

E le stelle stanno a guardare !

Le case dei vinti e l’uomo nero che turba i sogni dei nostri bambini.
«Caro signor giudice io ti regalo il mio cagnolino di pupazzo».
Dopo il dramma della famiglia Impagliazzo monta la psicosi. I più piccoli le vittime indifese di un sistema verso cui non  c’è ragione che tenga. Sara De Luciano propone uno scambio. La sua casetta salva in cambio del suo amico del cuore: un peluche. Sara scrive al giudice temendo la stessa della sua amichetta Anna per se ed i suoi cinque fratelli. Intanto i politici gongolano in una sterile inerzia.

Quante parole dette, quante chiacchiere che non portano a nulla. Le stelle, i potenti, i titani del potere non ci hanno aiuto prima, non ci aiuteranno ora. Ci hanno resi prigionieri di una gabbia laccata d’oro per scalare tutte le tappe del potere, per asservirci al Dio danaro, al voto, ed ora che il richiamo giunge altrove…stanno a guardare. Guardano fintamente, con ipocrisia si mostrano interessati, ma in realtà puntano ad altro. Il decreto mille proroghe non passerà. Va cambiata la legge e con l’immagine che tutti indistintamente hanno esportato di noi ischitani, dediti all’abusivismo e all’illecito, nessuno mai si schiererà a favore di un isolotto. Nessuno lo farà a fronte di una penisola che mugugna, edotta da un informazione marcia e corrotta, un informazione comoda. Eppure un fondo di verità c’è, ma la colpa non è della povera gente! Sindaci voi lo sapete! Quante pratiche di assessori, colleghi sindaci di altri paesi, consiglieri, vigili, funzionari dell’arma, del comune, tecnici, avete insabbiato. Vogliamo parlare dei 200 mq sequestrati al sindaco vista mare o a suo fratello nel cuore della montagna franata tra Ischia e Casamicciola? Dei giudici e magistrati che a Monte Corvo in Forio hanno sventrato la collina per far posto alla casa vacanza?  Dell’assessore che da un sequestro per abuso di 110 mq, dopo il passaggio in maggioranza, pagherà solo 2000€ di ammenda per una relazione che corregge il tiro dichiarando abusive solo due finestre? Del sindaco di Teverola, il revisore dei conti di comuni e partecipate che in una villa sulla litoranea soggetta a vincolo han creato uno scantinato abitabile ed una sopraelevazione con appartamenti che sfruttando in altezza i locali sono ora su due livelli? Vogliamo parlare degli appartamenti creati da un assessore al ramo su costone a rischio idrogeologico già venduti in conto capitale? Vogliamo parlare del palazzinaro cognato del presidente del consiglio comunale, cugino del maresciallo dei Carabinieri che spalleggiato compra terreni, li edifica e li rivende a prezzo decuplicato?  Vogliamo parlare della caserma, abusiva, (è scritto sui documenti), che lo Stato, costruirà nel bosco della Maddalena? Non ne parliamo, non ha mai parlato la gente perché sa di essere nella schiera dei vinti. Contro costoro non servono le denunce, finiscono al macero mentre chi le fa finisce al manicomio. Ed ora che il manicomio non basta più si passa a distruggere la vita, si punzecchia l’inerme per creare il caso. Fermatevi! Non sapete quanto male stiamo facendo. Non sapete quale devastazione stiamo portando nei nostri bambini, quelle stelline che stanno a guardare e che ora vedono materializzarsi l’uomo nero che turba i loro sogni, il candore di un infanzia negata, spezzata dalla paura. Così con il candore e crudezza di retta che solo i piccoli possono avere un esserino piccolo e fragile, uno scricciolo fa le veci dei potenti rappresentanti ischitani e scrive al “giuddice”. Scrive a quell’uomo che ha sentito dire distruggerà la sua casa come ha fatto con Anna Impagliazzo, la sua compagna di scuola. Quest’esserino ha visto piangere i suoi fratelli, ha visto Simone che si disperava perché son venuti i carabinieri e a scuola gli hanno raccontato che “rompono tutta la casa”. Così lo scricciolo di cinque anni ha capito dalle lacrime della sua amica Anna che è inutile piangere. Così, visto che Babbo Natale ha risposto esaudendo i suoi desideri, è sicura che risponderà pure “l’uomo nero”.

NOI SIAMO PICCOLI MA CRESCEREMO

Non credevo ai miei occhi quando l’ho vista. Ho bussato al cancello pensando di entrare in giardino, invece l’inferriata si è aperta ma non vedevo nessuno, udivo una vocina: “Chi è?” al che ho chiesto di mamma o papà. Mi hanno accolta in una dimora umile, ma ricca d’amore, bellissima, ma pur sempre arrangiata. Entrando su per le scale ho visto il corpo da cui arrivava la vocina, 60 cm di donna, scalza e scapigliata che zampettavano a destra e manca. Mi ha aperto la porta e passando su nella scaletta dove ci sono i gatti ed i cani, compagni di giochi, si entra direttamente in cucina, mentre nella camera da letto, una per tutti c’è il frigorifero. I più grandi dormono in un’altra camera. D’altra parte Passando dall’esterno si entra in una stanza,quella incriminata d’abuso, dal comune per il momento che chiede solo gli scritti difensivi. Ma oramai è psicosi. Si tratta di una stanza 30mq, realizzata in una vecchia baracca sopra il pozzo nero, messa su con il riciclaggio, porte, finestre ed arredi presi da alberghi in ristrutturazione che gentilmente han donato i pezzi. Ristrutturata perché dopo la denuncia di qualcuno gli assistenti sociali ammonirono i familiari, paventando il rischio dell’affido se non avessero garantito più spazio e stanze per tutti ai bambini Fa freddo, però, la corazza di famiglia e forte, ma per non rischiare si accende una vecchia stufa a legna, è bucata, fa fumo però con qualche accorgimento l’aria si scalda subito. Simone piange ancora, è arrabbiato, introverso, ma mentre mamma e papà ci parlano lei viene subito al sodo, deve andare la catechismo e non può fare tardi!

LA LETTERA
Mentre gli strateghi stano a guardare  s trastullano nella magnificenza delle loro strategie una bimba tenta di salvare la sua famiglia.
«Stano rompendo tutta la casa di Anna- esordisce Sara cinque anni sestogenita di casa De Luciano - io non ho pianto ha pianto Nancy e Simone- pure noi facciamo la stessa fine dicevano a scuola e pure qua. Io so scrivere però, con Angela, mia sorella che fa la terza abbiamo scritto come a Babbo Natale al signore che rompe tutte le case. » Conclude così Saretta consegnandoci la missiva che ho promesso di ridare perché altrimenti “non arriva mai”. È uno scritto struggente, pieno di errori, ma chiaro e diretto. Sara sa che nulla si fa per nulla così offre quel poco che ha, le cose più care, adornando lo scritto con un cuore trafitto:«Caro signor giuddice per piacere io ti prego se puoi lasciare la nostra casa senza rompere tuto come hai fato a Anna che viene a scuola con me. Se vuoi io ti regalo il mio cagnolino di pupazzo. Io ti prego perché poi noi se è tutto rotto non sappiamo come fare con i miei fratelli il cavalluccio e pure i gati e il mio cane. Ciao Sara De Luciano». Ma la bimba non sa che non sta scrivendo a Babbo Natale, non sa di essere solo una pedina di uno scacchiere molto, troppo, più grande di lei.

Ultimo aggiornamento Martedì 02 Febbraio 2010 21:32