Ischia: Se una notte d'inverno un operatore ... Stampa
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IschiaNews - Cronaca
Scritto da Tina Taliercio   
Domenica 25 Settembre 2005 17:52

Ischia: Se una notte d'inverno un operatore ...

La parte conclusiva della stagione turistica è caratterizzata dai consuntivi più o meno definitivi da un lato e, dall’altro, dalla ricerca di nuove strategie di marketing per la stagione successiva; strategie che, una volta individuate e definite, danno il via al progetto di attuazione.

La stagione 2005, già partita con indubbie difficoltà, ha subito ulteriori colpi dalla situazione politico-economica del Paese e internazionale. Ferme restando le forti differenze esistenti nelle varie aree della nostra penisola, stretta e lunga non solo dal punto di vista geografico, il bilancio nazionale del settore turistico è inequivocabile: i circa sei milioni in meno di italiani che non sono andati in vacanza e gli stranieri che hanno deciso di non andare oltre confine per i motivi che ben conosciamo, hanno determinato una forte contrazione nel settore, che, rappresentando il 12% del PIL, influisce in maniera sensibile sull’economia tutta.
Servono idee, progetti che portino una ventata di novità, che diano a determinate destinazioni turistiche quel valore aggiunto che crea tendenza e mantiene soprattutto le promesse espresse nelle campagne pubblicitarie.
Una delle politiche da attuare è sicuramente quella dell’elevazione della qualità dei servizi offerti, accanto all’inserimento di servizi aggiuntivi ed effettivamente validi. Tra questi, il più richiesto dal mercato è indubbiamente l’internet cafè. A prescindere dagli alberghi che offrono già questo servizio da postazione fissa, esistono in effetti ad Ischia pochi internet cafè pubblici, che andrebbero in ogni caso incrementati di numero, dotandosi inoltre della rete Wi-Fi, il sistema di connessione a banda larga senza cavi. Nel centro-nord Italia i punti di accesso wireless (chiamati “hot spot”) cominciano a moltiplicarsi, sviluppando così una rete di utenza sempre più vasta, offrendo il vantaggio di poter portare con sé il proprio notebook, con tutti i proprio file e archivi e interessando in tal modo tutti coloro che hanno necessità di usare internet per scopi professionali. È pur vero che l’Italia purtroppo non è cablata in maniera uniforme, ma d’altro canto una pressione concreta e costante – soprattutto se esercitata da associazioni di categoria – contribuirebbe notevolmente ad accelerare una copertura migliore se non completa del territorio, visto che significherebbe la crescita del business per ognuna delle parti coinvolte.
Il numero di utenti internet cresce di anno in anno in maniera esponenziale e così sarà anche nel futuro, rafforzando sempre più il ruolo dominante della Rete nell’economia dell’intero pianeta. È per questo che, accanto all’apertura di hot spot sul territorio isolano in generale, ritengo sarebbe un’ottima iniziativa aprirne diversi negli stabilimenti balneari e in vari tipi di locali pubblici. Ci hanno già pensato a Rimini, dove gli operatori riescono a sopperire ad una natura non così generosa come da noi, in quanto a bellezze paesaggistiche, con un’organizzazione ed infrastrutture sempre più all’avanguardia. Sarebbe un rilancio davvero notevole per Ischia, poter puntare sull’offerta di hot spot dislocati sul territorio e sulle spiagge!
La scelta di offrire questo servizio all’avanguardia gratuito oppure a pagamento andrebbe poi valutata di caso in caso: l’attrazione che comunque eserciterebbe sul pubblico sarebbe tale da far lievitare sensibilmente ogni tipo di consumazione e creerebbe un flusso di clientela molto più alto. E se la rete di cablaggio non fosse immediatamente disponibile da noi, si potrebbe optare in ogni caso con internet point “tradizionali”, perché, per il pubblico internet l’importante è essere connessi, poter scaricare tutti i giorni la propria posta elettronica, poter navigare, scaricare musica, essere informati, prenotare viaggi, concerti, biglietti e tutta quell’infinità di beni e servizi che solo internet può offrire.
Esistono inoltre altre aree della penisola in cui il Wi-Fi sta diventando una realtà consolidata. Ad esempio, anche la riviera ligure si sta ben attrezzando in questo senso, mentre a Roma è stata avviata una sperimentazione che prevede hot spot ad uso pubblico nei parchi della città ed in aree pubbliche di grande interesse.
A favore della liberalizzazione e diffusione del Wi-Fi è stato da poco presentato uno schema di decreto legge illustrato dal Ministero delle Comunicazioni, che ne propone appunto la liberalizzazione. In effetti sinora il Wi-Fi era consentito negli aeroporti, nelle stazioni e negli alberghi, mentre nell’immediato futuro potrebbe essere offerto a chiunque riceva l’autorizzazione ministeriale. Va da sé che sarà comunque vincolato alle misure anti-terrorismo della legge del 31 luglio 2005, che impone a tutti gli utenti la presentazione di un documento di riconoscimento e la conseguente registrazione con la data e l’ora di inizio e fine connessione. Una prassi comunque semplice da attuare, che non crea intralci per i clienti nell’usufruire di uno dei servizi più richiesti ed apprezzati in generale.
Inserirsi nei motori di ricerca del Web come albergo, locale pubblico o stabilimento balneare dotato di servizio hot spot regalerebbe indubbiamente molte posizioni ne risultati delle ricerche in Rete. Allo stesso modo questo servizio meriterebbe di essere enfatizzato in ogni pubblicazione cartacea, fungendo da polo di attrazione dal forte magnetismo.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 17:35