Modena: Imprese, canone speciale Rai, Leoni: No all’ennesima tassa su strumenti di lavoro delle aziende. Regione ER intervenga con il Governo Renzi Stampa
Valutazione attuale: / 1
ScarsoOttimo 
ModenaNews - Commercio
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Andrea Leoni   
Mercoledì 02 Luglio 2014 10:52

Modena: Imprese, canone speciale Rai, Leoni: No all’ennesima tassa su strumenti di lavoro delle aziende. Regione ER intervenga con il Governo Renzi

I “numerosi solleciti di pagamento del canone speciale Rai che stanno ricevendo le imprese anche in Emilia-Romagna” sono al centro di un’interrogazione del consigliere Andrea Leoni che segnala alla Giunta regionale la “protesta degli imprenditori e delle associazioni di categoria scattata perché il tributo è applicato al possesso di qualsiasi dispositivo o apparecchio atto alla ricezione del segnale tv, inclusi personal computer, tablet, smartphone e, addirittura, sistemi di videosorveglianza”. Il canone speciale - ribadisce il consigliere - è molto oneroso: va, infatti, “da un minimo di 200 fino a 6.800 euro all’anno, a seconda della tipologia dell’azienda, e, chi non paga, è soggetto a pesanti sanzioni e a controlli da parte degli organi di vigilanza”.
Considerando che “il canone speciale Rai non è altro che l’ennesimo balzello su strumenti di lavoro utilizzati dalle imprese”, Leoni chiede alla Giunta Errani quale giudizio esprima su questa “assurda situazione” e se intenda farsi portavoce presso il Governo Renzi, e in particolare presso il ministero dello Sviluppo economico, delle “giuste proteste delle associazioni di categoria e della sacrosanta richiesta di escludere dal pagamento del canone speciale Rai tutti quegli strumenti che sono utilizzati per il quotidiano lavoro delle imprese”.
Di seguito il testo dell'interrogazione presentato alla Regione Emilia Romagna
Bologna, 2 luglio 2014

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,

in merito

ai numerosi solleciti di pagamento del canone speciale Rai che stanno ricevendo le imprese anche del territorio dell’Emilia Romagna;

considerato

- che nella maggior parte dei casi le richieste di pagamento sono illegittime perché sono rivolte ad aziende che non possiedono apparecchi televisivi e quindi non devono pagare alcun abbonamento;
- che la protesta degli imprenditori e delle associazioni di categoria è scattata perché il tributo è applicato al possesso, oltre che al televisore, anche di qualsiasi dispositivo o apparecchio atto alla ricezione del segnale tv, inclusi personal computer, tablet, smartphone, e addirittura ai sistemi di videosorveglianza;
- che il canone speciale è molto oneroso e va da un minimo di 200 euro fino a 6.800 euro l’anno a seconda della tipologia dell’azienda e, chi non paga, è soggetto a pesanti sanzioni e a controlli da parte degli organi di vigilanza;

tenuto conto
che le imprese italiane sono tra le più tassate d’Europa e che il canone speciale Rai non è altro che l’ennesimo balzello su strumenti di lavoro utilizzati dagli imprenditori;

INTERROGA


la Giunta regionale per sapere:
1) se sia al corrente di questa assurda situazione e quale giudizio dia;
2) se intenda farsi portavoce presso il Governo nazionale, ed in particolare presso il Ministero dello Sviluppo Economico, delle giuste proteste delle associazioni di categoria e della sacrosanta richiesta di escludere dal pagamento del canone speciale Rai tutti quegli strumenti che normalmente vengono utilizzati per il quotidiano lavoro delle imprese.
Andrea Leoni