15enne suicida nell’orto di casa Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 20 Novembre 2007 23:20

15enne suicida nell’orto di casa

Dramma a Lacco Ameno.
Appeso per il collo ed oramai rigido il corpo senza vita del ragazzo è stato ritrovato dalla madre. La donna nel vano tentativo di soccorrerlo ha poi tagliato la fune con delle forbici ed adagiato il corpo in maniera semiseduta. Sul luogo della tragedia poco dopo le 20.00 le forze dell’ordine, i vigili del fuoco ed il pronto intervento mobile del 118 di Lacco Ameno.

La salma del ragazzo su disposizione del magistrato è stata poi trasportata a Napoli per l'esame autoptico che stabilire l’ora del decesso. Gli inquirenti vaglieranno tutte le testimonianze raccolte sulla vita e le abitudini del ragazzo da tutti ritenuto molto diligente e studioso, afflitto dal rapporto con molti colleghi di studio e soprattutto dalla lontananza del padre con cui non aveva contatti da circa due anni

È morto a 15 anni, è morto, secondo una prima ricostruzione che non sembra poter trovare smentite, per sua mano. Una mano mossa dalla mente afflitta di un adolescente che non trova altro modo per darsi sollievo se non l’oblio della morte. Un ragazzo nel fiore degli anni e che nel tentativo, forse, di risolvere in pochi istanti la sua vita, segna per sempre la sua esistenza e l’esistenza di chi lo ama e gli sta accanto. Un gesto estremo, il suicidio, che non dovrebbe essere terreno fertile per chi appena adesso si affaccia alla vita e che eppure è divenuto l’unica via di scampo per un essere troppo sensibile e a cui l’esistenza sembra aver riservato già troppe ed insormontabili difficoltà! Una vita sopra le righe, al top, ai massimi livelli della società civile a percorrere la strada di un ragazzo figlio di professionisti allevato nella cultura e nello stile di una famiglia bene di Lacco Ameno. Un ragazzo che pure in questa nostra società che genera mostri non ha saputo sostenere il peso di questa sua strada. Un ragazzo di 15 anni, D. Gargiulo si è suicidato a via Mezzania, tra Lacco Ameno e Forio, il suo corpo orami senza vita, rigido è stato rinvenuto dalla madre penzoloni da un albero dell’orto di casa… il cappio stretto intorno al collo, il volto stravolto. Ed ora di certo non si può dare senso a ciò che non a senso e sempre in questi momenti tanto tragici e gravi una sola idea da conforto se mai vi possa essere: «Libertà va cercando chi per lei la vita rifiuta!». La madre dinanzi a quella terribile scoperta ha strenuamente cercato di soccorrere suo figlio. La donna ha tagliato la fune con delle forbici adagiando in posizione semiseduta il corpo, ma ogni tentativo è però risultato vano, il giovane era probabilmente deceduto da tempo, la temperatura corporea, come è stato poi rilevato dagli inquirenti, fa presumere ad un arco temporale fra il momento del ritrovamento e quello della morte di un paio d’ore circa. I familiari del ragazzo hanno immediatamente allertato le forze dell'ordine; sul luogo sono giunti poco dopo le 20.00 anche i vigili del fuoco ed una unità del pronto intervento mobile di Lacco Ameno. I sanitari del 118 giunti sul posto hanno praticato anche un elettrocardiogramma al 15enne per dare sostegno alle tesi della morte pregressa al rinvenimento ed atto, appunto a stabilire il possibile arco temporale in cui potrebbe essere è avvenuta.  La salma del ragazzo su disposizione del magistrato è stata poi trasportata a Napoli per l'esame autoptico. Gli inquirenti vaglieranno tutte le testimonianze raccolte sulla vita e le abitudini del ragazzo da tutti ritenuto molto diligente e studioso, afflitto dal rapporto con molti colleghi di studio e soprattutto dalla lontananza del padre con cui non aveva contatti da circa due anni. Molte , infatti, nella fase concitata del ritrovamento e delle prime sommarie indagini del caso le dichiarazioni rilasciate agli inquirenti ed ai soccorritori che si sono trovati dinanzi a quella tragedia e che hanno dato sostegno alle prime ipotesi di suicidio e che confluiscono tutte in questa unica direzione. Il gesto sembrerebbe frutto, così, della disperazione e di quel male di vivere tipico dei nostri giorni che in questo vicenda è legato principalmente alle difficoltà affettive scaturite dalla separazione dal padre trasferitosi da tempo a Roma e dalla vita di classe presso il Ginnasio del Liceo Classico G.Scotti di Ischia. Ai soccorritori, la madre, nella disperazione, ha detto fra l’altro che il figlio  era oggetto degli scherzi e delle mire dei compagni di scuola e che candidato alle elezioni dei rappresentanti di classe, non aveva ricevuto neppure un voto forse per il suo modo ritenuto eccessivamente ligio al dovere di allievo che non manca mai nello studio e alle lezioni, anche nei giorni di sciopero.

Ultimo aggiornamento Sabato 06 Marzo 2010 12:52