Bimba contesa, dopo il tribunale le botte Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 16 Marzo 2009 18:50

Un pomeriggio di un giorno da cani

Bimba contesa, dopo il tribunale le botte

Borsettate, schiaffi e spray al peperoncino. In stette finiscono in ospedale. Polizia e Carabinieri coinvolti negli scontri. Un fermo per oltraggio a pubblico ufficiale
Una decina tra parenti, forze dell’ ordine e conoscenti le persone coinvolte negli scontri di un pomeriggio di un giorno da cani. Quasi dodici ore di ordinaria follia per contendersi l’affetto, l’affidamento e le ragioni di un amore che non dovrebbe conoscere ostacoli, puntigli e cavilli di sorta. Di un amore che alla fine finisce per soffocare e provocare dolore.

Si è consumata così dinanzi agli occhi di uno scricciolo indifeso, una bimba di appena, tre anni una lite a più riprese cominciata nelle aule del tribunale di Napoli, proseguite per le strade partenopea, continuata via cavo sul mare che conduce ad Ischia e tramutatasi in vera e prora faida tra il porto d’Ischia ed il Pronto Soccorso dell’Ospedale Rizzoli, per ritornare poi agli avvocati e alla caserma dei Carabinieri per il coinvolgimento di un agente. Quando si dice tra i due litiganti! Sullo sfondo, la storia di una separazione legale, con al centro la contesa di una bimba di 3 anni, affidata dal giudice alla mamma, ma con la possibilità di incontro bisettimanale con il padre. Lo scambio di accuse reciproche tra i due giovani genitori poco più che diciottenni sul presunto veto della madre agli incontri ed i timori di quest’ultima sulla presunta volontà del giovane padre facoltoso di portare lontano dall’isola (in Polonia) e dalla madre la figlia. Tutto oggetto di diatribe giudiziarie discusse proprio nella mattinata di giovedì presso il tribunale di Napoli. E proprio giovedì a conclusione delle battaglie legali avuto inizio una interminabile querele sfociata poi nello psicodramma ischitano. La mamma della piccola accompagnata dalla sorella all’udienza, a conclusione di una dura battaglia, ha temuto per la sua incolumità allorquando credeva di scorgere negli sguardi e nelle azioni dell’ex compagno e dei suoi due genitori, un atteggiamento di sfida e di minaccia, a così cercato prima di depistarli attendendo che s’imbarcassero per primi ed ha poi  avvertito a casa di quanto stesse avvenendo e dei suoi timori affinché qualcuno le attendesse allo scalo ischitano per evitare altri brutti incontri. Mai scelta fu più azzardata. Mentre le due ragazze sono in navigazione nella zona del porto di Ischia i suoi familiari, la mamma e la zia, in attesa, fanno il temuto incontro con il ragazzo ed i suoi genitori. Sguardi truci e artigli affilati, la mamma della ragazza, colpita nel vivo degli affetti e dell’orgoglio non trattiene le parole in gola ed affronta il giovane dicendogli « hai fatto lo show a Napoli…» e similari. Parole di fuoco, frecce affilate che colpiscono nel vivo e provocano una reazione inarrestabile. Schiaffi, pugni, morsi, “scapellamenti”, borsettaie a iosa e dulcis in fundo spray al peperoncino anti aggressione, insomma un parapiglia a mano armata. Una colluttazione per la quale ad Ischia Porto è intervenuta la polizia chiamata a dipanare l’intricata matassa. Il ragazzo, ferito leggermente, si è recato al pronto soccorso del Rizzoli per le medicazioni, accompagnato sempre dai genitori. Lo stesso hanno fatto le due donne, una per le conseguenze dello spray al peperoncino, l’altra per le borsettaie al cranio. E qui, la seconda parte della rissa, svoltasi a più riprese con l’aggiunta di padre e fratello da parte di “lei”. Mentre i contendenti si affrontavano in terra lacchese, giungevano da Napoli le due ragazze che si apprestavano anch’esse a raggiungere i familiari feriti. È stata in quest’ultima fase che è rimasto coinvolti nella baruffa un carabiniere ed un poliziotto che nell’incredibile bufera han tentato di porre un freno agli imprevedibili zefiri di vento spiranti da ogni direzione. I due agenti hanno infatti creduto di spegnere sul nascere i principi d’intervento bloccando le due ragazze. Alla fine, in serata, tutti i protagonisti sono stati trasferiti nella vicina caserma dei carabinieri, in attesa di accertamenti e decisioni protrattesi sin oltre le 21,30. Infatti in prima battuta tutti i litiganti erano stati fatti sfollare eccetto una donna, la zia della giovane madre al centro degli scontri d’affidamento, tenuta in osservazione per un trauma cranico dovuto alle pesanti borsettate. Così la famiglia di lei  preoccupata per lo stato di salute del familiare si è recata in ospedale per verificarne le condizioni. È stato qui che la sorella della “ragazza madre” ,per intenderci, si è recata presso il pronto soccorso lamentando dolori al cranio, questa alla domanda di come si fosse provocata quel trauma ha risposto di essere stata affrontata in malo modo da un agente, lo stesso agente che a sua volta aveva sporto denuncia per quello che un tempo veniva detto “oltraggio a pubblico”. È stato quest’ultimo particolare che ha prodotto ulteriori strascichi nella lunghissima questione tali da richieder l’intervento degli avvocati per il caso oggetto dell’ultimo referto medico del Rizzoli. Da qui l’equivoco scaturito ad aggiungere acqua bollente sulle scottature di una vicenda delicatissima che sin’ora ha visto una sola vittima, la piccola bimba di tre anni, e tanti imputati. La speranza è che questi rinsaviscano e portino quell’angioletto biondo che ieri attendeva fino a tardi i suoi cari stretta tra le braccia della madre, non assista più a violenze similari.
Ultimo aggiornamento Lunedì 16 Marzo 2009 19:49