Ischia: Una bellissima cena degna del presepio foriano Stampa
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IschiaNews - Tempo Libero
Scritto da Roberta Maria D'Ambra   
Martedì 04 Marzo 2008 16:11

Ischia: Una bellissima cena degna del presepio foriano

Si è finalmente consumata la tanto attesa cena dagli amici del presepio foriano

A casa della splendida Maria Rispoli si sono ritrovati alcuni realizzatori dell’importante opera presepiale che ancora oggi sta riscuotendo un clamoroso successo, una tavola preziosamente preparata dalle sapienti mani della padrona di casa la degna cornice per trascorrere una splendida serata per chi ha scelto di parteciparvi.. Erano settimane se non mesi che Maria e Titti volevano riunire tutti i partecipanti la costruzione del presepe foriano intorno ad un tavolo per festeggiare quello che è stata per tutti una bellissima esperienza di vita in comune fra tante persone diversissime tra di loro. Due mesi di splendide serate trascorse nell’Oratorio dell’Assunta a ricostruire antichi spaccati di vita quotidiana foriana e isolana.

Sabato sera quindi il grande incontro a casa di Maria Rispoli, una tavola ricca di colori e buoni sapori il benvenuto per i partecipanti che hanno iniziato la serata con una ottima impressione visiva che prometteva altre ricchissime soddisfazioni per il palato e così è stato. Dalle splendide tartine come antipasto al dessert e ai dolci tutti fatti rigorosamente in casa, si è rivelato una vera e propria celebrazione dei gusti e degli odori. Fra una portata e l’altra la vulcanica Titti (la portalettere di Lacco Ameno) ha voluto partecipare a tutta la tavolata le sue sensazioni e impressioni sull’esperienza vissuta. Queste le sue toccanti riflessioni: “Questa serata è speciale non perché è la festa della donna, ma è un momento di vita irripetibile. Stili di vita diversi, persone comuni uniche e speciali, che si sono rapportati insieme in modo favoloso per la costruzione del grande presepe. Un presepe bellissimo agli occhi di tutti, dei turisti, degli isolani e dei foriani che lo hanno visitato e che continuano a visitarlo anche in questi giorni: davvero intenso in tutta la sua grandezza. Spero che in ognuno di noi abbia lasciato qualcosa di importante, di vero perché in esso ognuno ha espresso la parte migliore sia artistica che sentimentale. Ognuno ha i suoi limiti e i suoi pregi il suo modo di pensare, ma esiste un luogo comune che non ha colore politico, sociale, economico: la fratellanza, la lealtà nel confrontarsi, il rispetto delle idee e della libertà dell’altro. Questa esperienza anche in minima parte ha suscitato delle emozioni, ha fatto si che con un impegno costante ognuno ha creduto in quello che ci teneva tutti uniti anche se spesso dei momenti no, come accade quando si costruisce qualcosa in gruppo. Il grande maestro Francovito che partoriva e realizzava infinite idee; Gigino detto “dottor House” per il camice bianco che indossava, che con la sua saggezza ci incoraggiava a non mollare; Peppe che con il suo modo di fare e con le parole giuste riusciva sempre a tranquillizzarci; il grande Loreto che ha illuminato il presepe in modo fantastico e con la sua filosofia di vita e la sua calma accontentava sempre tutti e aiutava noi nelle grandi difficoltà; Carmine, Sascha, Rosa, Claudio, Alessandro per la musica, Franco che è stato l’anima della grande montagna, Teresa che ha curato le tettoie, i fiori e i balconi; Gioacchino arrivato all’ultimo momento con la sua pazienza nel curare i piccoli particolari e infine Maria con i suoi letti, con le sue lenzuola, con la sua frutta e altri dettagli ha arricchito ogni protone, ogni bottega, ogni stanza. Anche se non presente alla cena non poteva mancare la citazione della piccola Anna Madl, la mascotte del presepe che con grande ingegno e impegno vista la giovane età, appena finiti i compiti correva in chiesa a dare il suo importante contributo a fianco di persone adulte, si è amalgamata perfettamente in un gruppo di persone senza nessuna difficoltà. E permettetemi anche una piccola autocelebrazione per aver colorato tanti palazzi, tanti tavoli, sedie, mobili accessori vari, ho sistemato topolini sui fili elettrici, nei vicoli divertendomi da morire. Goliardicamente abbiamo formato una squadra solida e unita. Siamo arrivati al traguardo vittoriosi. È stato un successo, ma spero che in ognuno di noi sarà sempre viva quella fiammella, quel fanciullino, quel sentimento forte verso la vita, verso quei valori che purtroppo stanno scomparendo: l’amicizia, la lealtà l’essere sempre disponibili verso l’altro e verso la crescita di quelle sensazioni belle che la vita ci da e che spesso sottovalutiamo. Un grazie anche agli assenti e a quelli che ho dimenticato di nominare. Grazie di essere qui, di esistere e speriamo tutti in tante serate come queste. Alle donne presenti buon 8 marzo. Un lungo, fragoroso e sentito applauso ha saluto la fine del discorso della mitica Titti che è di casa nella casa dell’altrettanto mitico e famoso Franco “o Russo” grande portiere di anni fa dell’Ischia e di altre squadre.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 14:27