Al buio il cimitero di Montevico Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 26 Dicembre 2006 22:47

Al buio il cimitero di Montevico

Luci ed ombre a Lacco Ameno.
In contrapposizione alle mille lampadine e allo sbrilluccichio del centro l’oscurità del Camposanto. Delusi ed arrabbiati i fedeli e i congiunti. Le autorità interpellate dichiarano che basta la grande stella cometa montata sul mare.

Certo manca poco alla fine delle festività e con esse alla rimozione di tutti gli apparati e gli addobbi. Allo spegnimento delle mille luci e al tripudio di colori che danno vita e accendono il centro cittadino eppure non è tutta luce quella che luccica. A Lacco Ameno molte luci e tante ombre. Tante ombre ed il dolore nel cuore per chi, fervido credente, vuole vivere il Natale non solo secondo il suo aspetto pagano, ma anche e soprattutto seguendo il senso pieno e religioso della festività, seguendo i sentimenti con uno sguardo sempre rivolto anche ai propri cari che non ci sono più, non dimenticando chi ci ha amati e messi al mondo, non dimenticando chi per fato o per un destino crudele purtroppo ora non può più gioire di cotanta luminosità. Di chi comunque resta sempre nel ricordo e nel sentimento di chi resta. Un dolore e una delusione che si acuisce per chi pur passando per le strade e tra le case vestite a festa non può non rivolgere uno sguardo lassù verso Montevico. Un monte dove però per far spazio alle lampadine della stella cometa che si erge maestosa e lucente sul mare si son spenti i faretti che danno calore e visibilità alla torre del Camposanto ed i un certo modo rincuorano chi non per scelta deve far a meno dei suoi affetti più cari.
All’ultimo grande imperatore, Napoleone, i critici storici riconoscono fra l’altro due grandi intuiti: la costituzione degli uffici anagrafi cittadini e la realizzazione dei cimiteri, quasi un circuito totale dell’intero arco di vita, partendo dalla nascita dell’individuo fino alla sua sepoltura. Al sindaco di Lacco Ameno che tanta cura e tanta attenzione ha profuso nella scelta delle decorazioni e degli apparati natalizi, di certo toglierà merito e consensi, entusiasmo e patriottismo la scelta di tenere al buio la torre del cimitero. Senza contare l’alto valore ed il senso che i lacchesi da secoli attribuiscono alla dimora etera destinata al corpo e alla memoria degli antenati. Quando alla metà del 1800 fu definita in sede di approvazione la realizzazione del camposanto cittadino, le autorità preposte dovettero decidere fra due siti, uno individuato nella zona collinare del paese sulla piana del Fango e l’altro, e l’altro a picco sulle scogliere fronte mare dell’estimo di Montevico. Anche se la tesi ufficiale fu che nella zona interna del paese il terreno non fosse idoneo, il promontorio insulare in realtà era stata quasi una scelta del popolo che per la sua vocazione marinaresca, era solito affidarsi alle anime del purgatorio durante le loro battute di pesca, pertanto il prolungamento costiero di Montevico è visibile da mare sia dal primo che dal secondo e quarto quadrante. Si narra addirittura che i familiari dei marinai pescatori in particolari condizioni meteo marine avverse accendevano dei fuochi ai bordi del luogo sacro per dare punti di riferimento certi ai loro compagni di vita, mentre loro da mare commentavano stiamo tranquilli le anime del purgatorio ci chiamano e ci assistono.
Oggi a distanza di oltre un secolo e mezzo da quei tempi, proprio in un periodo dell’anno in cui l’intero paese è illuminato a festa, tanto da sembra che ci troviamo il 17 di maggio e non a dicembre. Così disorientai dal bagliore e dai mille fuochi del corso anche se solo per poche settimane si è persa la rotta della memoria e del tributo a chi è pur sempre parte della comunità. E per questo impedendo di godere a pieno di tanta magnificenza chi ancora offre per la perdita e hi per età e tradizione è abituato ad onorare la memoria ed il ricordo.

Ultimo aggiornamento Domenica 21 Febbraio 2010 10:14