Casamicciola: Terremoto a Ischia: 2 donne morte. Salvo bimbo di 7 mesi, i fratelli estratti vivi dopo oltre 16 ore Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Online Information   
Domenica 27 Agosto 2017 15:06

Casamicciola: Terremoto a Ischia: 2 donne morte. Salvo bimbo di 7 mesi, i fratelli estratti vivi dopo oltre 16 ore

Da una parte il dolore per chi non ce l’ha fatta: Lina, 59 anni, era madre di 6 bambini, sorella di un consigliere ed era nata e aveva vissuto sempre a Ischia; Marilena, 65 anni, nata a Brescia, ma residente a Monte San Giusto, in provincia di Macerata, che si trovava sull’isola in vacanza. Dall’altra la commozione per l’impresa dei vigili del fuoco che hanno estratto vivi, a svariate ore di distanza, tre fratelli: prima Pasquale, 7 mesi, messo in salvo nella notte, poi Matthias, 7 anni, uscito dai calcinacci dopo oltre 10 ore, e infine Ciro, 11 anni, che ha salvato il fratello tirandolo sotto al letto e picchiettando con un bastone sulle macerie per indirizzare i soccorsi.

Finisce così la prima giornata di Ischia, dopo il terremoto di magnitudo 4 che lunedì sera, alle 20,57, ha tirato giù diverse costruzioni (almeno 7 sono state rase al suolo), rendendone inagibili altre decine. Due vittime e 42 feriti, oltre 11mila persone che hanno lasciato l’isola in meno di 24 ore per motivi di sicurezza e con il prezzo pieno del biglietto del traghetto, 200 sfollati sistemati in albergo, danni per chissà quanti milioni di euro.
Una scossa “modesta” che però ha avuto effetti distruttivi: sembra una grande anomalia, ma è simile ai tanti altri terremoti che nella storia hanno sconvolto l’isola. Un copione che si ripete da secoli e che nel 1883 aveva portato all’ultimo terribile evento di Casamicciola (dov’è morta una delle due donne) che in piena estate, a fine luglio, aveva provocato più di 2300 vittime su un’isola anche allora piena di turisti. La zona colpita dal sisma di lunedì è la stessa. Serviranno le inchieste per capire perché alcune case si sono sbriciolate con una magnitudo così ridotta. Ma il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli già mette ordine: un legame tra abusivismo e crolli c’è, dice, ma “può esserci una costruzione abusiva fatta bene e una costruzione che rispetta le norme di legge fatta male, per cui poi bisogna vedere come sono realizzate”. Il punto importante è che “c’è un discorso di specificità dell’isola d’Ischia che è in area vulcanica. Quello che però ho potuto vedere oggi è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente, per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati”. Come dice il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio “con quella intensità non doveva crollare proprio nulla. Siamo in presenza di un tessuto italiano molto fragile, vuoi perché costruzioni molto datate costruire senza criteri sismici e vuoi per difetti delle costruzioni magari non costruite su terreni idonei”.
Una questione denunciata già nelle ore successive all’emergenza dagli esperti. “Non è normale che un terremoto di questa entità determini crolli di edifici ed evacuazione di ospedali”, ha scritto in una nota Egidio Grasso, presidente dell’Ordine dei geologi della Campania. “Le cause potrebbero essere ricercate negli effetti di amplificazioni sismiche locali o nelle costruzioni abusive realizzate senza alcuna verifica sismica”. Un allarme a cui si è unito poco dopo anche il presidente nazionale dei geologi Francesco Peduto: “E’ allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità”. I sei sindaci dei Comuni dell’isola, in una nota congiunta, hanno parlato di inesistenti connessioni tra terremoto e abusivismo edilizio. “Deploriamo – dichiarano – le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l’isola e alle inesistenti connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio, rilevando che i crolli circoscritti alla zona colpita, hanno interessato per lo più strutture antiche e risalenti tra le quali finanche una chiesa già distrutta dal terremoto del 1883 e poi riedificata”.
Il leader dei Verdi Angelo Bonelli in una nota ha chiesto che il governatore della Campania Vincenzo De Luca ritiri la sua legge “che ferma le demolizioni anche nelle aree vincolate” e ha chiesto sia bloccato l’iter del ddl Falanga. “Applicare e praticare la legalità è più importante di ogni altra cosa – afferma – Provvedimenti di legge come quello della Campania sono la dimostrazione di come la politica e non la natura sia responsabile di questo tipo di disastri”. Dello stesso tono il commento dei rappresentanti di Legambiente: “La drammaticità dell’evento ci ricorda, ancora una volta, che l’Italia è un Paese fragile – dichiarano la presidente Rossella Muroni e il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo – e a rischio sismico dove investire nella riqualificazione degli edifici per renderli sicuri non è più rimandabile. Ischia è da sempre simbolo di abusivismo edilizio, di cementificazione disordinata e di impunità. Davanti a questa ennesima tragedia speriamo che chi in queste settimane sta cavalcando il tema dell’abusivismo di necessità, per ricercare consenso elettorale, si fermi”.  
L’epicentro del sisma è stato a una profondità di circa dieci chilometri, nelle vicinanze della costa del comune di Forio ad Ischia. I Comuni entro 20 chilometri dall’epicentro sono Forio (17.615 abitanti), Serrana Fontana (3.173), Lacco Ameno (4.853), Barano d’Ischia (10.113) Casamicciola Terme (8.362) e l’omonimo comune di Ischia (19.915). La vicina Isola di Procida, che fa comune a sé, conta 10.530 abitanti e si trova a 17 chilometri dall’epicentro. Inizialmente sembrava non ci fossero stati danni a cose e persone. Soltanto tanta paura, persone riversate per strada e un blackout elettrico nel centro di Ischia porto. Anche in altre zone dell’isola, come a Barano e Forio, è stata avvertita distintamente la scossa. “Pur senza accesso ai dati, penso che 3.6 magnitudo del terremoto di Ischia sia una sottovalutazione. Anche la profondità è da verificare”, aveva scritto su Twitter, Enzo Boschi, ex presidente dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia prima della revisione al rialzo della magnitudo del sisma. La scossa di terremoto è stata avvertita in maniera distinta anche in alcune zone dell’area flegrea, in particolare sul Monte di Procida e le zone alte di Bacoli e Pozzuoli.

 

Ultimo aggiornamento Domenica 27 Agosto 2017 15:09