Forio: Commento Foriano, Sorridi alla vita che la vita sorriderà a te, abusi e abusi Stampa
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ForioNews - Cronaca
Scritto da Peppe D'Ambra   
Mercoledì 20 Gennaio 2010 23:08

Commento Foriano di Peppe D’Ambra

Sorridi alla vita che la vita sorriderà a te

ABUSI E ABUSI
Ne volevo fare a me, ma ne parlo perché sono rimasto colpito dalla manifestazione popolare dell’altro giorno. Un evento davvero storico per la nostra isola, paragonabile solo a quello che riuscimmo ad organizzare molti anni fa insieme all’amico Domenico Di Meglio per la Sanità pubblica sulla nostra isola. Il problema è davvero grave e drammatico solo perché interessa, come tante altre cose solo la povera gente.

Certo veder abbattute le case, anche se abusive, della povera gente; tanti interrogativi si pongono non solo alle vittime, ma in tutte le persone oneste. Abbattere poi addirittura la prima casa che è costata lacrime e sangue alla povera gente è ancora più doloroso. Chiedersi come sia stato possibile arrivare a ciò, dopo che ognuno di noi continua ad essere testimone anche in questi giorni e in queste ore di continui “colpi di mano”, fatti in spregio soprattutto al dolore delle persone che stanno assistendo e subendo l’abbattimento non solo della loro prima e unica casa ma di tutte le loro speranze e risparmi di una vita, rimane per davvero un doloroso interrogativo e nulla più. Mi verrebbe voglia di invitare il giudice De Chiara sulla nostra isola in una qualsiasi giornata della settimana per rendersi conto di quello che sta continuando a succedere sulla nostra isola con la tacita connivenza delle istituzioni locali che continuano a non vedere solo quello che non vogliono vedere; a prescindere da certi manifesti fatti affiggere sulle mura del paese. La nostra piccola società, purtroppo è ricca di esempi di favoritismi e di cose non viste soprattutto quando si tratta di amici o amici degli amici. Si fanno in modo così evidente, questi favoritismi,  che sembra strano che queste povere vittime non abbiano ancora trovato il coraggio di denunciarne gli effetti devastanti anche nei loro confronti. Perché di una cosa bisogna esserne certi, se si è arrivati a queste tragiche conclusioni è proprio a seguito delle continue costruzioni che stanno avvenendo, ripeto anche in questi giorni e in queste ore, nonostante gli esempi che il Giudice De Chiara dice di voler dare. Chi glielo va a dire, per esempio, alla famigliola che vedrà abbattuto il suo abuso di necessità che la vera speculazione edilizia non verrà mai toccata perché potrà sempre contare sulle connivenze con il potere e potrà mettere in campo una vera e propria task force fra i migliori tecnici e i migliori avvocati? Perché la società onesta del paese non fa suo questo problema e unita scende in campo per difendere i diritti dei più deboli. Sì, perché secondo me, la prima casa continua a rimanere un diritto di ogni nucleo familiare e se non riesce a garantirlo lo Stato e le sue diramazioni, allora queste famiglie devono essere aiutate a raggiungere il loro obbiettivo. Una vera e propria rivoluzione potrebbe essere rappresentata da una nuova politica della casa, che dovrebbe essere la seguente. Una amministrazione pubblica che vorrebbe risolvere per davvero il problema casa dei suoi concittadini potrebbe prevedere nelle pieghe dei propri bilanci una anticipazione sulla costruzione delle prime case, che verrebbe restituita dagli assegnatari negli anni pagando una specie di mutuo. In questo modo si raggiungerebbero due nobili scopi. Limitare al massimo lo sperpero di danaro pubblico e permettere un introito costante nelle casse comunali. Immaginate per esempio se gli amministratori foriani si impegnassero a racimolare finanziamenti pubblici così come hanno fatto per la notte bianca e quei soldi, invece di buttarli sulle strade, fossero serviti nella costruzione delle case. Con quei centocinquanta mila euro si sarebbero potuto costruire due case da assegnare ai chi ne avesse fatta richiesta e che avrebbe restituito i soldi spesi con il pagamento delle mensilità; i quali potrebbero essere rinvestiti nella costruzione di nuove case. Secondo voi è così difficile da attuare una politica del genere per risolvere il dramma casa che affligge tante giovani coppie isolane che non si possono sposare proprio per mancanza di una casa? Si, secondo me, perché la “clientela” che si potrebbe accontentare è poco rispetto ai tanti che sono costretti a delinquere per conquistarsi il diritto alla prima casa. Si perché sono proprio le stesse istituzioni i maggiori colpevoli di questo stato di cose. Gli obbrobri delle costruzioni che si vedono girando per l’isola sono proprio la testimonianza delle costruzioni fatte di nascosto e, soprattutto, di fretta e furia magari anche di notte. Poi grazie alla connivenza con le istituzioni che ti fanno il favore, ci vai ad abitare dentro fino a quando il magistrato non ti ordina l’abbattimento. Chi è il più colpevole, il Magistrato che fa rispettare la legge o il politico amico che ti aiuta a delinquere a costo zero per lui, scaricando poi solo sulle spalle del cittadino le eventuali conseguenze del misfatto. Anche su questo è necessario che i cittadini isolani si chiedano se conviene continuare a delinquere anche se si ha come amico il politico potente di turno, e come vicino uno che ti permette di costruire senza denunciare l’eventuale abuso edilizio, o cambiare radicalmente registro. Sì perché qualunque costruzione ex novo che si inizia oggi essa è abusiva senza nessuna ombra di dubbio, non ci sono, purtroppo, scappatoie ai vincoli paesaggistici che insistono sulla nostra isola.

Ultimo aggiornamento Sabato 25 Agosto 2012 17:47