Forio: Commento Foriano, Ateniese se ci sei batti un colpo, chiesa di San Ciro al Ciglio Stampa
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ForioNews - Cronaca
Scritto da Peppe D'Ambra   
Martedì 23 Maggio 2006 20:21

Commento Foriano, di Peppe D'Ambra

ATENIESE SE CI SEI BATTI UN COLPO
Mentre l’isola si prepara per la nuova stagione turistica. Mentre tutti si apprestano a farsi belli per la nuova stagione turistica, la sanità isolana continua a fare giganteschi passi indietro, nonostante le tante strombazzate buone volontà del nuovo manager Ateniese.

La continua mancanza di un responsabile sanitario locale o per lo meno presente sulla nostra isola continua a far si che la nostra sanità cada sempre più in basso. Tutte le strutture sanitarie sul territorio continuano ad essere abbandonate a se stesse, con la mancanza di figure professionali importantissime per la loro sopravvivenza. Solo l’abnegazione e lo spirito di sacrificio di pochi professionisti seri sta permettendo che queste strutture rimangano aperte nonostante le gravi carenze di personale.
Fra queste quella che più mi ha fatto, mi fa e mi farà arrabbiare e la vergognosa e criminale situazione in cui viene lasciata una struttura pubblica di vitale importanza, purtroppo, per un numero sempre più alto di pazienti isolani. Sto parlando dell’unità operativa dove vengono effettuate le chemioterapie, una specie di reparto di ONCOLOGIA, in cui tutto il personale che vi opera fa veramente miracoli per la sua sopravvivenza e per garantire la migliore assistenza ai pazienti. Di questo problema, i lettori di questa rubrica ricorderanno senz’altro che ne ho già parlato in passato e l’allora manager Cerato dimostrò una eccellente sensibilità risolvendo in pochissime settimane il problema della carenza del personale infermieristico inviando un’altra unità con la premessa e promessa che non appena sarebbero stati espletati i concorsi avrebbe mandato altre unità. Oggi nonostante una decina di chemioterapie fatte tutti i giorni sulle 5 sedie di cui è dotato la struttura, grazie a dei veri e propri salti mortali degli operatori della struttura, questo reparto non riesce ad ottenere la giusta e dovuta attenzione prima del responsabile sanitario del distretto 57 e poi dagli stessi vertici. Eppure questo reparto rappresenta purtroppo l’ultima speranza per chi è costretto a servirsene, immaginate quindi lo stato di animo di questi nostri sfortunati concittadini che ne hanno bisogno. L’insensibilità che stanno dimostrando di avere i responsabili della sanità pubblica, verso i problemi che quotidianamente si verificano in quella struttura è davvero da criminali e mi auguro che qualche rappresentante delle forze dell’ordine, trovi il tempo di andare a verificare in che condizioni si vengono a trovare gli ammalati che vengono sottoposti a chemioterapia. Come mi auguro che i politici locali sappiano trovare il tempo èpe chiedere ragioni di questo abbandono in cui viene lasciata questa struttura sanitaria. Siamo tornati al passato e dalle due unità infermieristiche si è tornati ad una sola a tempo pieno, mentre l’altra deve svolgere altre mansioni e praticamente difficilmente riesce a trovare il tempo per essere presente in quel reparto. Eppure questo tipo di terapia oltre a comportare seri rischi per chi si sottopone ad essa, risulta essere anche molto faticosa per chi deve assistere gli ammalati; infatti guai se l’ago esce fuori vena sono dolori e danni irreversibili per i quei poveretti. Una sola unità infermieristica non era sufficiente allora, non lo può essere oggi.
Caro ATENIESE, se ci sei batti un colpo! Altrimenti speriamo che siamo le forze dell’ordine ad indagare su questa situazione davvero drammatica e da terzo mondo.

CHIESA DI SAN CIRO AL CIGLIO
La classica dimostrazione di come si può tutelare e valorizzare la cultura e la storia della nostra isola. I lavori di restauro, che si stanno effettuando presso la Chiesa di san Ciro, vanno proprio in questo senso e fa piacere constatare che in luogo così poco baciato dai flussi turistici che tanta ricchezza portano sulla nostra isola, si trovino persone così ricche di sensibilità per la nostra storia e cultura. La pietra verde caratteristica della nostra montagna, di cui è fatta la chiesetta è stata messa a nudo e ristrutturata, grazie all’impegno del grande “maestro della pietra verde” Ambrogio Castaldi, panzese doc che sta dando il meglio di se in questo restauro. Andate a visitare questa chiesetta e rimarrete stupiti per la sua bellezza, questo è l’effetto provocato in un ateo come me. Incazzatura a parte per il dover constatare come ancora una volta un artista locale venga trascurato dalle amministrazioni pubbliche che hanno preferito regalare fior di quattrini pubblici ad un presunto artista della pietra verde che ha riempito, molti angoli della nostra isola di assurde sculture di pietra verde; invece di dare il giusto riconoscimento a questo nostro artista.
Per il momento molte sue bellissime sculture stanno abbellendo molte ville private. Ambrogio Castaldi è un maestro della pietra verde che quando la lavoro lo fa in cravatta e giacca, tanto è il suo amore per questo ennesimo bel frutto della nostra terra. Andate a vedere nella chiesa la splendida base dell’altare realizzata dal nostro artista nella classica pietra verde di quella zona.

Ultimo aggiornamento Domenica 26 Agosto 2012 16:26