LA POLIZIA MUNICIPALE DI CASAMICCIOLA SEQUESTRA IL CANTIERE DI PIAZZA BAGNI Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 19 Giugno 2006 16:01

A conclusione delle opere di recupero del vecchio stabilimento l’autorità interviene per il blocco dei lavori inerenti un’area parcheggio e la relativa copertura. Interessata al momentaneo standby anche lo scavo al confine con i giardinetti pubblici in piazzetta Nizzola. Il provvedimento blocca la prevista tabella di marcia per l’apertura del “Dì per Dì ” di De Siano.

Quando orami la conclusione dei lavori di rifacimento e riattazione dell’ex complesso termale Lucibello sembrava volgere al termine, con l’incedere composto e regolare delle battute conclusive per l’allestimento del Supermercato “Dì per Dì” al piano terra e seminterrato e con la realizzazione di un’area parcheggio annessa, arriva, come un fulmine a cielo sereno, il blocco dei lavori ad opera della squadra edilizia della locale Polizia Municipale. Il sequestro del cantiere che sembra abbia interessato proprio l’area parcheggio con la relativa copertura oltre ad uno scavo al confine con i giardinetti di Piazzetta Nizzola, tra venerdì e sabato scorso in prosieguo ad un sopraluogo della polizia municipale stessa. Ispezione il cui esito a sorpresa a questo avrebbe rilevato irregolarità ed incongruenze con i progetti e le autorizzazioni concesse dalla stessa amministrazione comunale casamicciolese in riferimento ai progetti e alla documentazione prodotta dai tecnici e dai professionisti incaricati dalla committenza. Dunque uno stop preoccupante e arrembante per gli imprenditori che contavano di dare il la alla operatività del complesso commerciale in concomitanza con l’attivarsi della stagione estiva in corso e che a giorni entrerà nel vivo delle richieste. Ed invece sembra che i soggetti in questione, salvo nuovi ed imprevisti risvolti, insperati cambi di fronte e prospettive, dovranno accontentarsi di una proroga indeterminata, autorità preposta non voglia infinita, coincisa, loro malgrado e fuori programma, proprio con il termine del contratto di locazione in quel di via Salvatore Girardi, dove aveva già avuto inizio la fase di sgombero e disistallazione del supermercato facente capo alla medesima catena in vista del previsto trasloco. Proprio sul cambio di sede contavano infatti i proprietari della struttura in oggetto per dare al punto vendita finalmente un inserimento stabile e definitivo a partire da quest’anno. Secondo indiscrezioni trapelate il provvedimento seguito al controllo routinario sarebbe stato la logica conseguenza delle richieste di chiarimento e delucidazioni in merito alle attività che gravitano ed hanno gravitato intorno allo stabile avanzate dall’autorità giudiziaria inquirente investita del Caso “lavori edili complesso termale Lucibello”, oggetto di numero e dettagliate denunce sin dall’inizio delle prime attività di cantiere e che in queste settimane hanno visto le audizioni dei soggetti denuncianti e sottoscrittori di relazioni e note informative d’indirizzo. Pertanto, almeno, per il momento notevoli e pesanti sembrano essere le ripercussioni economiche per gli investitori coinvolti che nell’immediato futuro vedono sfumare le prospettive di una rapida inaugurazione. Tirano invece un sospiro di sollievo gli operatori locali ai quali il “cantiere sequestrato” concede ancora margini di speranza e prospettive di vendita almeno stagionale. Dunque Manzi - Lucibello nuovamente e costantemente accomunate nel bene e nel male, con la quasi contemporanea impossibilità di partire e finalmente aprire le porte al pubblico e alla clientela “trepidante”. Un sequestro questo delle ultime ore che lascia l’amaro in bocca e smuove le polemiche una sorta di coscienza del senno di poi o cosa? Dopo scassato le porte di Ferro? Quale la reale motivazione che si cela nella penombra dell’affaire edilizia pubblica e privata casamicciolese d’ultima generazione? Un sequestro lampo o un sequestro segnaletico e d’indirizzo? Quale il tassello mancante negli accordi di programma? Non ci resta che attendere gli sviluppi delle prossime ore, mentre orami il provvedimento inibitorio appare quasi come un incidente di percorso, il risvolto di un possibile screzio personale. Quando diffusa era la rassegnazione dei più alla perdita di quello che fu uno dei più rinomati e floridi centri termali del paese in favore di nuove idee di sviluppo fornite dalla diversa destinazione commerciale seguita ad anni di abbandono ed inutilizzo. Quando si dice che il Diavolo fa le pentole, ma non i