Altro recupero delle antiche fonti termali a Piazza Bagni Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 07 Febbraio 2006 12:36

Altro recupero delle antiche fonti termali a Piazza Bagni

Legata ad una scelta “soprattutto politica” la completa distruzione di un patrimonio naturale d’inestimabile valore che tutto il mondo c’invidia venuto alla luce nuovamente in seguito a normali lavori stradali, indicati però sotto altra dicitura: « Recupero alvei Sinigallia, Negroponte e Fasaniello, connese Fonti Termali Gurgitiello».
L’amministrazione tira dritto per la sua strada di riqualificazione mentre le ricchezze della nostra terra restano orfane di uomini e di genti capaci di salvaguardarle.

Rinvenuto un antico alveo pluviale che attraversa nel sottosuolo tutta la Piazza dei Bagni seguendo in parte l’andamento sovrastante dell’asse viario ed in parte tagliando trasversalmente la piazza sino a raccogliersi nell’alvo centrale di via della lava. La scoperta è stata effettuata in seguito ai lavori di scavo connessi alle opere di recupero che da qualche settimana interessano il tratto che si trova tra il rinnovato Hotel Manzi ed il centro stesso. Un primo ritrovamento è stato effettuato sabato quando una pala meccanica nel corso dello smantellamento dl manto d’asfalto per un successivo abbassamento di livello di circa quaranta centimetri si è in battuta nella parte superiore di un’opera una struttura presumibilmente con una copertura a botte. Ipotesi subito dopo divenuta realtà quando i tecnici operanti nel cantiere hanno effettuato un sopraluogo nel sottosuolo imbattendosi in un vero e proprio “miracolo”, uno spettacolo d’inaudita bellezza. Un cunicolo lunghissimo e dalle caratteristiche architettoniche strabilianti attraversano da sorgenti di acqua pulita di notevole temperatura che sgorgavano defluendo in maniera naturale nel ventre del centro termale di Casamicciola. Fiumiciattoli, zampilli d’acqua e vapore hanno calamitato l’attenzione di quanti hanno assistito all’avvenimento e soprattutto della gente che appresa la notizia attendono ancora con trepidazione quale sarà la sorte che si vorrà tributare a tali scoperte. Il recupero? La soppressione e la distruzione perenne? Per il momento tutto sembra essere legato ad una scelta soprattutto politica e l’ipotesi di recuperare le sorgenti destinandole all’alimentazione di una nuova fontana sembra pura utopia. Questo già quando lunedì mattina continuando nell’escavo della cavità profonda oltre 4-5 metri si è portato alla luce parte del complesso architettonico sottostante, visibile dall’alto come una sorta di scala in muratura appoggiata a ridosso del terrapieno, che qualche operaio della ditta in conversazioni estemporanee a liquidato come un problema risolvibile con una pezza di cemento ed un appropriato riempimento in modo da far scomparire celermente e senza costi eccessivi il tutto.
Si dirà che ci lamentiamo sempre, non siamo contenti di niente e bla, bla, niente di più falso ed utile per liquidare quanto da tempo con forza vi si chiede: “non cancellate la nostra memoria, le nostre ricchezze…è quanto di più bello e grande ci hanno lasciato i nostri padri!”, basta un piccolo sforzo e questo ci renderà e renderà la vostra opera ancor più bella grande e soprattutto degna di essere ricordata.
“Piazza Bagni sta Casamicciola come Piazza Municipio sta a Napoli”, dunque.
Con la semplice parafrasi di una equazione matematica, traducendo in versi è semplice riassumere un dato di fatto. Ovvero quanto si sta verificando da qualche giorno nella cittadina termale, precisamente dallo scorso week end a questa parte, come dicevamo, nell’esecuzioni dei lavori pubblici che interessano il tratto di strada che fiancheggia la piazza dei Bagni fa emergere incredibili analogie con quanto accaduto qualche anno fa nel capoluogo partenopeo nel corso delle pere per la metropolitana. Con qualche differenza però: nessuna intenzione di farsi fermare da qualche zampillo d’acqua o una imponente volta in muratura dalla pregevole posa in opera. Scavando nel corso delle attività di cantiere dinanzi alla sfarzosa bellezza del nuovo Hotel Manzi de luxe, infatti è venuto alla luce quanto da tempo i cittadini ed i conoscitori delle radici e delle ricchezze del paese cercavano di evidenziare e portare a conoscenza di tecnici ed esperti impegnati nelle attività di progetto e di cantiere, ovvero lì sotto Piazza Bagni c’è un altro paese, fatto di cunicoli, canali, sorgenti ed alvei naturali, convogliati attraverso vere e proprie opere d’ingegneria idraulica che per decenni sono stati alla base del sistema di protezione e salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico, in parte risalenti alle opere realizzate in epoca post alluvione del 1910 ed imparte legate all’intenso sfruttamento delle sorgenti termali e delle acque miracolose che albergano il nostro sottosuolo. Opere giunte sino a noi rimanendo quasi intatte e perfettamente funzionanti e funzionali sino a quando qualche d’uno ha deciso che « dove passa Attila non cresce più l’erba e dove progetta il “pirulloandcompany” non zampilla più l’acqua» e sulla scia dell’idea che il vecchio è vecchio passato e va soppresso anche le vecchie acque sortiranno la stessa sorte. Vedi piscine di approvvigionamento rinvenute a Perrone, fontana dell’Ervaniello, sorgenti del Lucibello (ndr). E questo a quanto pare a meno di altro verdetto della scelta politica che si andrà a decretare. Oltre alle naturali e notoriamente note fonti d’acqua termale naturali presenti in ogni dove e che, nonostante rappresentino la prima e principale nostra fonte di ricchezza stanno scomparendo un po’ ovunque per volontà, potere ed ignoranza degli uomini, delle genti e di chi governa, persuaso che sopra ogni cosa ci siano i propri disegni e le proprie mire…le proprie scelte politiche. È cosi che a Piazza Bagni, proprio mentre sono in corso i lavori nomati con l’indicazione « Recupero alvei Sinigallia, Negroponte e Fasaniello connessi Fonti termali Gurgitello» l’acque viene a “galla”, come dovrebbe essere per quanto scritto sulla legenda lavori ma evidentemente antitetico a quanto s’intende realizzare: semplicemente rifare la strada usando i finanziamenti per gli alvei, o no?
Abbiamo incontrato un cultore e studioso del patrimonio acquifero e culturale del paese che così ha commentato i fatti:
« Lo svellimento del manto d’asfalto sul piano stradale della antica Piazza dei Bagni ha provocato in più punti delle autentiche crepature. Un incidente banale in un paese normale in una piazza normale ma non a Casamicciola, dove l’anomalo imprevisto rappresenta la rottura della copertura dell’antico alveo, realizzato allo scopo di convogliare e le acque pluviale provenienti dalle raccolte alle falde dell’Epomeo imbrigliate nei valloni Sinigallia e dell’Ervaniello, e le acque minerali sorgive in eccesso delle numerose sorgenti del luogo», continua con una certa padronanza e attenzione l’uomo, « Una valvola di sfogo naturale dunque, pensata e progettata apposta da tecnici ed esperti di qualche secolo fa, allo scopo di scongiurare catastrofi come fu proprio quella dell’alluvione del 1910. E, come purtroppo quasi sempre avviene, i guai, o evento straordinario se vogliamo, non vengono mai da soli, infatti una seconda crepatura o effetto di uno scavo eccessivamente aggressivo hanno riportato alla luce a quanto pare il complesso murario che fa da struttura ad un’antica sorgente. La copertura del letto d’acqua sicuramente è stata realizzata con sistemi dell’epoca , e cioè con una struttura del tipo a volta edificata secondo il sistema della battitura, opera che per forma, dimensioni e disposizione di parti d’ordine capace di sostenere grossi carichi, ma no riparabile in se secondo gli stessi carichi di rottura». Conclude poi sostenendo che « Resta ora da attendere al di la di ogni supposizione d ipotesi fatta dall’esterno, quale sarà la decisone degli organi competenti, visto che appare utopico l’intervento di una qualche autorità interessata e responsabile del valore del rinvenimento effettuato».
Un aspetto importante da sottolineare, che sicuramente va annoverato tra le ipotesi dettate dal retropensiero imperante c’è quella per cui qualora ci si ostini a dichiarare che esitino tutti i livelli per tirar giù la strada con questo si vuole ottenere il risultato di riequilibrare l’abbassamento del piano di calpestio avvenuto all’interno della proprietà privato dell’albergo limitrofo ristrutturato, ipotesi ancor più accreditata dal particolare che il pubblico marciapiede che collega entrambi oggetto di un recente rifacimento è stato nuovamente demolito nonostante fosse stato realizzato non meno di un anno fa con pubblico finanziamento (ricordiamo la polemica sulla illuminazione pubblica con impianto di faretti a terra oggetto delle polemiche inerenti la loro eliminazione). La data di ultimazione lavori, iniziati il 1° febbraio scorso, è fissata per il 31 agosto 2007 per un importo complessivo di euro 492.930,22.
Ultimo aggiornamento Domenica 10 Maggio 2009 15:05