Casamicciola nella sua versione natalizia orfana della rappresentazione politically "scorret" cult degli ultimi tempi Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 15 Dicembre 2005 21:22

Casamicciola nella sua versione natalizia orfana della rappresentazione politically "scorret" cult degli ultimi tempi

Eppure inondata dalle mille lucine del suo albero gigante la cittadina termale è più buia senza l’orami mitico “presepe politico” di Luigi Mennella che con le sue realizzazioni meglio di ogni altra satira sapeva mostrare la politica, la società ed i suoi soggetti in tutta la loro interezza, riportando un aspetto realistico e forse unico della vita quale “Arte del possibile”.

Così seppure “A nujè ce piace o presepio” il maestro Luigi Mennella, già autore del Fischio d’Ischia, per il Natale 2005-2006 non prosegue il percorso iniziato due anni fa con l’esposizione in piazza del suo “pastore politico” che animò e vivacizzò in compagnia degli altri mitici casamicciolesi Doc il fantasiosissimo e ineguagliabile Presepe Artistico allestito in pieno centro. Stupore e curiosità per un documento ciclostilato affisso a qualche decina di metri su una delle facciate della cuspide dalle “abetiane sembianze”.

Bisogna ammetterlo, questa volta “La cittadina termale” per il Natale ha fatto le cose in grande, molto in grande, oserei dire “enormemente enormi”. Gli amministratori sono riusciti ad entrare, nell’eccezione più completa del termine, nel vivo della tradizione, degne delle migliori famiglie di “ apparatori di luminarie” non tralasciando alcun “sospetto”, riuscendo ancor una volta a calamitare l’attenzione di residenti e non, di esperti del gossip locale sulle presunte scelte riguardanti la piramide gigante simbolo tutto elettrico dell’abete natalizio e, a quanto pare voluto dalla prima cittadina in persona. Una scelta che nel bene e nel male con apprezzamenti e critiche, come sempre, è riuscita a farsi notare…sfido! Direte voi. Tanto da essere scelto da ignoti quale luogo adatto al fermo posta intestato al nuovo Sindaco. Eppure Casamicciola nella sua versione natalizia traboccante di mille luci e colori è più buia senza e “pasturiell”. Orfana della rappresentazione presepiale “ Politically scorret” di Luigi Mennella non brilla, non palpita delle mille emozioni e della curiosità che l’aveva animata negli anni passati quando ci si accalcava per ammirare e meravigliarsi alla vista di quelle riproposizioni in piccolo della nostra vita sociale e soprattutto politica. Colpa dei vandali e dello scarso controllo sulle opere in terracotta, questa, a quanto pare, la motivazione che avrebbe spinto il noto artista isolano a non esporre nel consueto presepe in piazza i suoi pezzi unici, da collezione, raffiguranti, politici e volti illustri del mondo locale. Pazienza ci toccherà accontentarci della, fortunatamente, consueta rappresentazione di quello vivente nel Pio Monte della Misericordia.
Al di là di tutto comunque il grande albero piramidale che campeggia alla radice del porto, come dicevamo, ha avuto i suoi momenti di gloria con tanto di letterine e doni depositati alla sua base. Chissà a quale “ nuovo sindaco” ci si riferisce, a quello attualmente in carica da molti ancora considerato, nuovo, o a quello che sta per venire… il che non potrebbe essere molto differente stando ai trend elettorali registrati, questo bisogna ammetterlo. Così da quel mattino di Natale quando tutta la cittadina ed i passanti vestiti a festa facevano al consueta passerella delle festività per le vie dl centro si favoleggia su quel foglio bianco recante una scritta il cui contenuto non è dato conoscere e sistemato sul lato fronte porto dell’albero. L’ignoto mittente non lascia un corposo documento o le pagine di un diario fantastico, ma un breve messaggio di appena una pagina più o meno nelle dimensioni di un foglio A4 e sul quale era possibile scorgere vista l’altezza solo il titolo realizzato con caratteri cubitali: “ Lettera al nuovo Sindaco”, ma per il resto tutto è avvolto dal più stretto mistero! Forse le piogge cadute copiose in queste ore, forse una magica alchimia natalizia come quelle che popolano le fantastiche avventure dei grandi miti natalizi fatti di folletti, fate e Babbi Natale dalle renne volanti hanno contribuito ha fare del ciclostilo un vero e proprio messaggio ombra.
Dunque quale il reale teso del messaggio e soprattutto il suo contenuto e l’autore, nessuno sembra saperlo. Probabilmente l’iniziativa di un qualche cittadino avverso la classe dirigente che c’è, o che verrà, non è chiaro, in relazione ad aspettative, richieste e propositi, oppure cosa ancor più verosimile una nota di proseliti e ringraziamenti per chi ha voluto è saputo adornare la cittadina in pieno stile metropolitano della New York city dei tempi migliori. Resta sempre chi, come Andreotti, a pensar male fa peccato eppur quasi sempre ci azecca, che pertanto reputa opportuno ritenere lo scritto una nota di preoccupazione e paventati timori in relazione allo stato di crescente indebitamento dell’Ente come l’ultima nota di approvazione bilancio dimostra oltre alle forti preoccupazioni dettate nel cuore e nell’animo di tanti lavoratori dall’imminente avvicendamento nei servizi di Global Service tra “Amca” e “Marina di Casamicciola”.
E visto che orami Babbo Natale è alle spalle il nuovo anno che sta per arrivare affidi alla Befana il compito di svelare l’arcano e se è possibile qualcosa di più.
Da parte mia ricordo ancora con nostalgia e grande ammirazione quel “ presepiello” di un natale fa.
«La scena ha i suoi elementi, come da copione, nella grotta, che racchiude la mangiatoia dove viene posto Gesù Bambino con a lato la madonna, S. Giuseppe, i tre Re magi e “pucurelle “e tra il bue e l’asinello spunta pure Brandi bello,Franco Regine e Ferrandino fanno insieme capolino….con in braccio tre faldoni che son proprio dei mattoni. Quel di Brandi ha su scritto « Gesù mettici le mani tu», come a dire stamm’ bell! Mentre Regine riporta «Gesù pensaci tu»… all’ufficio tecnico e a nient kiù! Mentre Ferrandino in piccolino tiene scritto un pensierino «Gesù Bambino risolvi sto problemino», nell’ambito del “Porticino” e del nostro bel paesino». Visto che ,infatti, quale collocazione migliore per chi deve badare al suo gregge? Pastore non è forse colui che guida le nazioni, i popoli e robe simili, dunque, parlare d’icone ad ispirazione politico amministrativa per la riproposizione figurata del tessuto sociale in tutta la sua interezza rientra perfettamente nella logica della tradizione. Tradizione quest’anno rivista però in chiave new age. Ad ognuno il suo ricordo che “Nautas navis clamat”… e la barca che chiama i marinai!

Ultimo aggiornamento Lunedì 11 Maggio 2009 06:48