LA FAMIGERATA “STOCKHOLM” A LARGO DELLE COSTE CASAMICCIOLESI Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 04 Novembre 2005 19:45

Passata l’estate, l’autunno porta con se gli spiragli di un auspicabile e finalmente concreto target turistico: l’arrivo delle navi crociera ed il passaggio a terra dei suoi tanti passeggeri.

Giovedì 3 novembre 2005, esattamente trascorrevano quarantanove anni e centouno giorni da quella tragica sera, quando sull’atterraggio delle coste del nord america, al traverso del battello faro di Nantuket, il transatlantico “Andrea Aoria” entrava in collisione con una nave rompighiaccio, lo “Stockholm”. Da quella sera, e per molti anni ancora le generazioni di allora soprattutto quelle delle città a vocazione marinara si sentirono profondamente colpite da una sorta di ferita indelebile, quasi una nuvola mesta nei loro ricordi, tanto che a metà degli anni ottanta l’allora Ministro dei Trasporti con delega alla Marina Mercantile l’On.le Gianuario Carta diede parere contrario affinché il mercantile scandinavo potesse battere bandiera italiana, nego la nazionalità italiana a quella stessa nave che fu causa e strumento insieme dell’inevitabile ed incolmabile perdita, la “scomparsa” del transatlantico dall’illustre nome di colui che fu ammiraglio e poi signore di Genova, censore a vita, Andrea D’oria . Infatti mentre l’Andrea Doria, ammiraglia e punta di diamante della marina Mercantile Italiana giace ancora nei profondi abissi, la nave svedese continua il suo peregrinare per i mari, testimone e narratore di un triste destino. “Ebreo” dei mari, solcatore errante da quella scura e nebbiosa sera di fine luglio ella continua il suo viaggio con diverse denominazioni e compartimenti, da “Italia I” a “Valtur I” da “Caribe” ad “Atene” con a riva bandiera di Madeira della Repubblica delle Azzorre, ma in essa sempre lo stesso spettro, lo speronamento e l’inabissamento dell’”Orgoglio” della flotta italiana. Ugualmente è stato quando nel pomeriggio di tre giorni fa la fu Stockholm ancorata a ridosso delle coste Casamiciolesi con a bordo un equipaggio multietnico, dallo stato maggiore composto da ufficiali greci e ucraini, mentre il restante personale di provenienza sud asiatico, a subentrare all’equipaggio tutto ischitano di qualche anno fa quando l’imbarcazione era Italia I. La sua sosta però oltre a grande curiosità ed un triste ricordo sulle sponde della nostra isola è stato motivo di grande interesse e opportunità d’introito per le finanze loacali, soprattutto in considerazione del fatto che ci troviamo all’indomani della stagione turistica. Infatti giovedì pomeriggio fino a tarda sera i passeggeri della nave crociera si sono recati in visita ai giardini della Mortella a Lacco Ameno accompagnati da terra con un massiccio spiegamento di bus turistici. Certo un buon un ottima idea, una novità nel settore, un ingaggio superlativo, l’opportunità di incrementare le nostre proposte di mercato in un periodo di crisi relativa, visto che sono state trasbordate a terra dal efficientissimo servizio offerto dalla società “Ormeggiatori Battellieri Ischia” circa 450 passeggeri in escursione. Chissà se la “Stockholm” non possa avere una sorta di riabilitazione in positivo per la nostra comunità, e questo anche in considerazione del fatto che è stata foriera di interesse per le altre compagnie di navigazione nel campo dello shipping crocieristico, infatti domenica prossima è previsto un altro arrivo, sarà la volta della nave “Breheme”. Auguri allora, auguri a noi, che tale opportunità possa essere presa nella giusta considerazione da tutti gli operatori del settore operanti nella nostra isola, microtassisti compresi ed auguri a te “Stockholm” o “Atene” se preferite.

BREVI ACCENNI STORICI

Il 25 Luglio 1956 durante il tragitto della sua 51° traversata l'Andrea Doria entrava in collisione con la motonave rompighiaccio Stockholm. Entrambi gli equipaggi a causa di un banco di nebbia fittissimo si accorsero troppo tardi dell'imminente collisione. Le due navi si scontrarono nell'oceano, la prua della Stockholm fece scempio nella fiancata della nave Italiana. L'Andrea Doria dopo un'agonia di molte ore affondò nell' oceano posandosi sul fondale a circa 225 piedi. In quel giorno sventurato persero la vita 46 persone sulla nave Italiana su un totale di 1088 passeggeri, 5 sulla Stockholm. L'Andrea Doria misurava 697 piedi, affidata al comando del Capitano Piero Calamai compiva la traversata da Genova a New York trasportando ad ogni viaggio attori, gente famosa, in un clima di spensierata allegria e mondanità su quella che allora veniva chiamata "la rotta del sole".
'La sera del 25 luglio 1956 ' ha raccontato il genovese Dino Massa, l'ultimo direttore d'orchestra testimone dell'epopea dei transatlantici ' ero li' nel salone ad intrattenere il pubblico. Suonavamo Rabagliati e 'Ma se ghe penso', solo dopo mezzanotte si poteva trasgredire col jazz, Armstrong e Benny Goodman'. Il suo gruppo stava eseguendo 'Arrivederci Roma', quando esplose la tragedia. 'Abbiamo sentito uno scrollone, un botto enorme, il suono ce l'ho ancora nelle orecchie, come un gran colpo di piatti. Non avrei mai immaginato un suono cosi'. E subito il fumo che saliva dalle scale, il fuggi fuggi della gente, l'inizio del naufragio. Cominciammo a girare per la nave e a chiedere nobody in? nobody in? ad ogni porta, per portare soccorso. Il concerto era finito, stava finendo l'Andrea Doria'.