CAMION BUCA IL SERBATOIO DI CARBURANTE ALLO SBARCO: MOLO INVASO DALLA NAFTA Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 15 Ottobre 2005 19:26

Il grosso mezzo nel passaggio dalla motonave “Ischia” della Traghetti Pozzuoli alla banchina ha urtato il portellone danneggiando irreparabilmente il contenitore della riserva personale. Impossibile riparare la falla in tempo utile per evitare lo sverso di combustibile.

Necessario l’intervento della Capitaneria di Porto, di una squadra Amca e di un operatore della compagnia di navigazione per ripristinare la fruibilità della zona.

Poco dopo le 13.30 sul porto di Casamicciola Terme nel corso di una normale operazione commerciale un grosso camion ha urtato nella discesa in banchina il portellone della motonave “Ischia” della TP che l’aveva trasportato da Pozzuoli, l’impatto è stato tanto violento da danneggiare irreparabilmente il serbatoio di carburante carico della scorta necessaria alla trasferta del mezzo.
Dalla falla creatasi dall’impatto del camion in discesa e lo scivolo in pochi minuti si sono riversati litri e litri di nafta che hanno invaso completamente l’area portuale interessata dalla bitta di ormeggio dell’”Ischia” sin al terminal coperto destinato all’attesa ed alla sosta dei viaggiatori, nonché all’ormeggio dei mezzi veloci.
Per rimettere in sicurezza lo scalo portuale ed evitare il pericoloso occorrere di ancor più grave e ampio danno ambientale sul posto sono immediatamente intervenuti gli uomini della capitaner9ia di porto, diretti da Capo Vuoso che appurata l’entità e la casistica dell’incidente hanno richiesto il rapido interevento di una squadra Amca, l’azienda che gestisce il servizio di pulizia e manutenzione nella cittadina termale. La compagnia di navigazione coinvolta nell’incidente ha comunque continuato la sua normale attività evitando di creare intoppi o ritardi all’utenza nei collegamenti con la terraferma, mentre contemporaneamente ha provveduto ad incaricare un suo operatore affinché collaborasse e partecipasse attivamente nelle operazioni di messa in sicurezza e ripristino delle condizioni di fruibilità dello scalo. Alla fine tutto e ben ciò che finisce bene e in breve, impiegando segatura ed altro materiale assorbente il tratto di banchina interessato dallo sverso di nafta è stato quanto meno circoscritto e delimitato, impedendo l’ulteriore e pericolosa espansione del combustibile. Successivamente ed in più fasi si è provveduto e ripulire i residui e le misture che si erano venute a creare nella prima parte d’intervento. Comunque non sono mancate le polemiche da parte dell’utenza sull’impiego di metodologie e sostanze non idonee alla casistica e che quindi non hanno evitato affatto, nonostante lo sforzo profuso, il danno ambientale e da qui i rischi per la salute e la pubblica incolumità di quanti operano e fruiscono degli spazi interessati e non solo. Se è vero come è vero che sul nostro territorio operano ed esistono almeno sulla carta aziende specializzate ed organizzate per tutte le evenienze e le problematiche come mai non sono stati impiegati nella fattispecie i normali solventi ed i prodotti allo scopo previsti dalla legge pena onerose ammende pecuniare?