RESTA A TERRA LA PROVA D'IMBARCO DELLE RSU ISOLANE, LA PROCIDA LINES SI TIRA INDIETRO Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 28 Agosto 2005 18:49

Presa in fitto la nave armata dalla compagnia procidana che si voleva destinata al servizio ecologico in alternativa agli attuali vettori salta l’accordo per motivi economici di forza maggiore, appena i tempo per evitare la scure delle pesanti penali previste da contratto in danno al locatario.

Già il maggiore vettore aveva promesso battaglia chiedendo alle autorità marittime una linea su Procida-Beverello per la sua compagnia. Valutato l’insieme dei costi e della qualità dei servizi inerenti al servizio traghetto degli automezzi per la raccolta e lo smaltimento delle merci speciali, la risoluzione più conveniente ed alternativa rispetto a quella attuale è senza dubbio quella della gestione in proprio dei vettori. Però qualcosa o qualcuno sembra essere andato storto e morale della favola l’intero intendimento è naufragato. Le società RSU isolane restando a terra, fallendo il primo tentativo d’imbraco, restando pericolosamente ancorate ai partner storici.
Pegaso, Lacco Ameno servizi e Amca avevano ritenuta necessaria la risoluzione alternativa, una nuova prospettiva all’attuale stato di cose, nell’intento di diminuire i costi relativi al servizio traghetto da e per la terraferma.
Ma, scartata una prima intenzione di acquistare una unità navale, hanno sottoscritto un regolare contratto di fitto con la Procida Lines, di Procida, degli armatori Vassallucci e Capodanno che avrebbe dovuto mettere a disposizione delle municipalizzate unite un nave traghetto a soddisfare le esigenze e le necessità di trasporto delle stesse secondo ritmi e richieste proprie. La nave armata, rispondente a tutti requisiti ed i dispositivi nonché alle normative vigenti in materia di sostanze speciali sarebbe già dovuta entrare in servizio lo scorso 2 agosto eppure sopraggiunte difficoltà di tabella avevano richiesto l’istituzione di una proroga speciale. Poi alla fine al definitiva debacle e l’uscita di scena della Procida Lines, pare per questioni e pressioni di forza maggiore. Un defilarsi sul filo del rasoio appena in tempo per evitare la possente mannaia delle pesanti penali prevista da contratto. E non ci stancheremo mai di chiederci come mai le isole Pontine usufruiscono del medesimo servizio a costo zero servendosi delle linee Caremar, le stesse titolari del servizio marittimo regionale nel golfo di Napoli. Quale sarà ora la prossima mossa del neo nato consorzio, rimarrà unito e compatto nell’intento o si sciogliere cedendo alle lusinghe dell’autonomia e al tuonare della voce grossa del padrone.