Casamicciola: Un Week end da paura ! Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 01 Febbraio 2010 09:03

Casamicciola: Un Week end da paura !

Demolitori fermi a via Montecito.
Dopo il dramma e la devastazione, il cantiere è rimasto inattivo sabato e domenica. Ieri solo la polizia ha presidiato la zona. È cominciata intanto la raccolta di solidarietà per Ginotto e la sua famiglia, il sogno e ridargli una casa. La ferita resta. Centinaia di cittadini pronti raccogliere le tessere elettorali per restituirle alle autorità locali: no voto già da marzo. Certo per Casamicciola e la sua gente questi mesi a cavallo tra il 2009 ed il 2010 sono stati tra i più drammatici e duri degli ultimi cinquant’anni. Il dramma consumatosi in queste settimane a Via Montecito ha lasciato un segno indelebile nella popolazione.

L’abbattimento della casetta di Luigi e Raffella, della piccola Anna, ha ferito tutti indistintamente ed ora, dopo la tempesta, un forte senso di scoramento, di rabbia, ma soprattutto di ingiustizia ha assalito quanti direttamente o indirettamente hanno vissuto questi momenti drammatici. Noi gente di terra, di mare, pacifici lavoratori lontani da talune realtà, con il principio di lavorare per sistemare i figli, dargli una casa, c’eravamo illusi di poter opporre la ragione del cuore. C’eravamo illusi di poter opporre la testimonianza di una realtà umile e di necessità alla potenza dei soldi, dell’interesse e della longa manus della dura lex, affidata a magistrati senza scrupoli. Persone, bisognosi di appagare il proprio senso di frustrazione, di mostrare alla politica che ne evidenzia i limiti che sono ancora loro i più forti e che se vogliono sdegnando il poveraccio riusciranno a far riversare su di loro il dolore del torto subito. Sull’isola non si parla d’altro, a Casamicciola e Lacco Ameno i discorsi tornano sempre al dolore ed alla commozione per quella casa distrutta per Ginotto e la sua famiglia rovinati per un cavillo. È stata una domenica triste, un week end da paura! Occhi tumidi e pieni di lacrime, indignazione, e senso d’impotenza dominano gli animi riuscendo solo a tratti a far spazio alla riorganizzazione. Così mentre i demolitori son fermi per la pausa dominicale e solo la polizia resta a presidiare la zona il popolo sfodera le sue armi. È cominciatala raccolta di solidarietà per Ginotto e la sua famiglia, il sogno e ridargli una casa. Centinaia di cittadini hanno già aderito dichiarandosi pronti a costruire la prima base di un futuro di anarchia. I “demoliscion bloc” e non solo, sono pronti a raccogliere le tessere elettorali per restituirle alle autorità locali: no voto già da marzo. L’idea che ha alimentato l’energia e la voglia di riscatto di chi ha cercato di sollevare la questione dell’ingiustizia di stato che ha devastato al vita di gente umile ed onesti lavoratori, sta pervadendo anche quanti hanno solidarizzato e fatto propria la causa di Luigi.

Ultimo aggiornamento Domenica 02 Dicembre 2012 19:00