Il meccanico Termico Occupa, il nautico autogestisce Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Mercoledì 04 Novembre 2009 21:05

Il meccanico Termico Occupa, il nautico autogestisce

Scuola in rivolta.
Si dorme a scuola per rivendicare il diritto ad un’istruzione degna e per richiamare governi e governati al loro dovere. Aule anguste spazi insufficienti, l’IPIA soffoca. Anche all’IPIA i ragazzi passano all’azione contro il disinteresse provinciale alla creazione di scuole degne e sicure: occupazioni, manifestazioni e scioperi tra i banchi, martedì 04 a Casamicciola occupato il Meccanico Termico e a Forio il Nautico è entrato in regime di autogestione.

Non è certo una notizia che il mondo della scuola sia in rivolta. Le critiche accese rivolte agli amministratori che non tutelano ne assecondano il diritto allo studio sono tante e tutte pregne di fondamento. Però non si tratta solo di rivendicazioni sterili. C'è molto di più.
La notizia è che in questi giorni in tanti, tra genitori e insegnanti, sono pronti a passare ad azioni concrete tra cui spiccano lo sciopero bianco, ovvero l'annullamento di tutte le attività che vanno al di là della didattica tradizionale di tipo frontale:progetti, concorsi, funzioni strumentali, collaborazioni con enti o soggetti esterni, coordinamenti interni e di plesso. In realtà per molti genitori la preoccupazione maggiore e che i loro figli non vadano a scuola e nell’atto di mettere in essere questo tipo di manifestazioni. Insomma c’è un po’ di tutto misto a tutto. Aule anguste, laboratori e spazi per attività motorie insicuri e chiusi dall’Asl, bagni come orinatoi turchi. Queste in breve le motivazioni che hanno spinto gli studenti a passare all’azione eclatante pur di portare all’attenzione dell’opinione pubblica i loro disagi quotidiani in una realtà ove ciò che li mortifica maggiormente è il disinteresse dei “ grandi”.
Intanto genitori e professori restano in attesa all’esterno degli istituti, ma i ragazzi sono decisi a studiare da soli e, nei casi più estremi, si dormire a scuola fino a nuovo ordine! Il Nautico, infatti, non è riuscito nell’intento di occupare così è rimasto a scuola ponendola in regime di autogestione. Al Meccanico Termico circa un centinaio di ragazzi invece han preso possesso, civilmente della struttura, nella quale vige anche un rigido sistema di auto pulizia e raccolta differenziata. Per i ragazzi bisogna manifestare pacificamente continuando a studiare in regime autonomo con attività pratiche e ripetizioni del programma già svolto, oltre a perseguire il coordinamento tra tutti gli istituti isolani che ha portato a queste forme di lotta dura per protestare contro il diritto allo studio in strutture pubbliche degne negato a tutti i livelli. Un invito poi a tutte le istituzioni civiche affinché si facciano promotrici di una lezione convegno sul tema della sicurezza e della vivibilità dei plessi. Questo per spingere ad una cultura che vada oltre interesse particolareggiato del singolo perché non sempre tutti i genitori partecipano, perché non tutti sono genitori, e perché purtroppo le tematiche della scuola sono a scadenza, ovvero preoccupano moltissimo finché i figli sono in ballo poi sono relegate nello scantinato con i libri di testo e tutt'al più osservate come fossero giochi da bambini che non ci appartengono più.

LA VOCE DEGLI OCCUPANTI
Ragazzi perché avete occupato l’istituto?
« Stiamo manifestando contro le carenze strutturali della nostra scuola, un istituto riadattato che non ci offre spazi consoni e degni di una società civile. Con aule piccolissime, nessun laboratorio e nessuno spazio per la ginnastica e la ricreazione. È quasi un lager»
Quali sono le vostre richieste?
« Occuperemo continuando a fare lezione autonomamente. Inoltre chiediamo che il comune, il sindaco, o chi per essi si faccia promotore delle nostre necessità perché finalmente ci mettano in condizione di studiare»
Fino a quando occuperete?
« A tempo indeterminato. Attendiamo comunque i prossimi giorni quando ci sarà un assemblea nel corso della quale si deciderà il dafarsi. Per adesso attendiamo anche l’appoggio di altri Istituti per un problema sentito in tutta l’Isola, verso il quale tutti manifestano civilmente e sempre nel rispetto delle persone».
L'azione diffusa e in fase di coordinamento  non è semplicemente una protesta, bensì una dimostrazione degli del non governo di questi anni, una prefigurazione di quello che sarà la scuola se il parco scuole nostrano non sarà adeguato. Il dissenso è mosso da reali preoccupazioni per uno scenario già configurato e vissuto per anni nella nostra realtà. E per questo ci vuole un progetto forte di comunicazione, che sappia anche dar fastidio. Di sicuro c'è bisogno di tutti, ma anche per capire meglio e costruire di più.
Prevista nelle prossime ore anche l’occupazione dell’Istituto Nautico.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 04 Novembre 2009 22:03