Il comune di Casamicciola vince il giudizio contro la Imeco srl Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 09 Luglio 2009 06:13

Il comune di Casamicciola vince il giudizio contro la Imeco srl

Dopo otto anni di battaglia giudiziaria.
Eseguivano lavori al Porto senza concessione edilizia ed autorizzazione paesaggistica. Il lavoro aveva ad oggetto il ripristino del molo di sopraflutto. Una buona notizia arriva, ogni tanto, sul fronte delle battaglie legali per il comune di Casamicciola Terme. Una magra consolazione, pur sempre consolazione di vittoria! 2500,00€ di cui 100€ per spese, 1400€ per diritti e 1000€ per onorario a Carico della Imeco srl che dovrà versare le spese legali in favore della difesa del comune termale rappresentato dal’Avvocato Alessandro Barbieri.

La sentenza  la n.23641/2009 del Tribunale di Napoli, emanata dal Giudice Istruttore Dott.ssa Renata Palmieri della VI sezione. Instaurato il contraddittorio il Giudice accoglie le argomentazioni dell’avvocato Barbieri dichiarando improcedibile la domanda della Imeco contro il Comune per difetto di valida procura alle liti in quanto l’atto di citazione contiene una domanda nuova ed autonoma fondata su un titolo diverso e la procura originariamente rilasciata a margine dell’atto di citazione non contiene l’espressa autorizzazione dalla parte alla chiamata di terzi con facoltà di proposizione di domande nuove. La querelle a seguito dei lavori di ripristino del molo di sopraflutto del porto casamicciolese, approvato nel 2000 dalla giunta regionale per un importo a base d’asta di £800.919,199 che furono oggetto di sequestro penale da parte dei Vigili Urbani  il 31 maggio 2001 allorquando la ditta non esibì il contrato d’appalto, il progetto esecutivo e glia atti prodromici all’iter burocratico in forza dei quali la Regione Campania aveva ritenuto di non richiedere né la concessione edilizia, né il nulla osta paesaggistico per la effettuazione dei lavori. Dopo il sequestro nessun incaricato o responsabile della ditta prese contati con le autorità responsabili in seno all’Ente Locale anzi per converso il Direttore dei Lavori e l’ATI proseguirono i lavori nonostante il sequestro e la sospensione avvenuti. Solo il 6 giugno 2001 gli organi del comune prendono visione del progetto in essere avendo la certezza della insussistenza del titolo abilitativo edilizio e paesaggistico. Dunque sequestro legittimo e successivo dissequestro per il ripristino dello stato dei luoghi ordinato dalla magistratura. Fu poi la Imeco srl a citare per danni e per il ristoro dei maggiori oneri patiti la Regione Campani condannata a pagare e risarcire l’attrice ed il Comune di Casamicciola uscitone vincitore essendo stato ritenuto dal magistrato Palmieri legittimo il sequestro eseguito dai vigili urbani, “il fatto che il sequestro fosse legittimo è documentato dagli atti giudiziari esibiti da parte dell’attrice” si evidenzia nella motivazione del giudizio emesso dal Tribunale partenopeo.