Sulle frequenze dell’aldilà Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 15 Giugno 2009 08:03

Sulle frequenze dell’aldilà

Ai confini della vita
Si chiama psicofonia o transcomunicazione strumentale. E secondo alcuni esperti permette di stabilire un contatto audio con i defunti. Il caso emblematico di Restituta Impagliazzo a Casamicciola raccontato dalla sua viva voce.
« Ho visto la folla, la gente correre la tua disperazione e poi la mano di Mario verso di me. Allora ho capito tutto, ho capito di essere morto di essere diventato un ragazzo di luce », così scrive Carlo Scotto Di Minico, anni 21 al trapasso, per spiegare oltre la morte il suo stato e la sua condizione.

Non è certo una novità o un caso eccezionale, in tutto il mondo esistono studi ed esperienze fondate sulle percezioni di alcuni soggetti, preti, marconisti e scienziati che dichiarano di aver avuto contatti con entità ritenute trapassate o appartenenti ad altri spazi temporali attraverso l’suo di nastri magnetici e frequenze radio. Una sorta di UDE, ufo dei trapassati per intenderci. In Russia è in fase di sperimentazione la costruzione della macchina del tempo sulla base di esperimenti che consentono già in laboratorio di attraversare fasce temporali di tipo “circolare” o “ parallelo” ad Ischia sta prendendo invece sempre più piede la Psicofonia o trans comunicazione strumentale. E secondo, alcuni esperti tra cui docenti universitari permetterebbe di stabilire un contatto audio con i defunti. Il caso emblematico di Restituta Impagliazzo a Casamicciola raccontato dalla sua viva voce.
Restituta è una mamma, una instancabile lavoratrice che, a seguito della morte improvvisa e traumatica di suo figlio, Carlo, per tutti Enzo, era entrata nel baratro della disperazione. Tramite un collega ed amico di lavoro è entrata in contatto con una esperta di metafonia, Rosa Vitiello, che consegnandole una lettera ed una registrazione le ha ridato la speranza di colmare questa sua grande perdita. Dopo i primi segni ha avuto diversi incontri con l’esperta Vitiello ottenendo numerosi messaggi che ritiene siano di suo figlio. Messaggi il cui contenuto l’hanno convinta della sopravvivenza del suo ragazzo e ancor di più che questa possibilità, gli permetteva di continuare ad avere un contatto con lui, cosa che fa normalmente, una volta appresa la tecnica, ha continuato a dialogare con Enzuccio tramite questo mezzo fatto di registrazioni, contatti radio, scrittura automatica, telefono ed altro. Restituta ha deciso, infine, su richiesta del figlio stesso e degli Spiriti Superiori che guidano queste comunicazioni, di registrare e cercare il contatto anche per altre persone che hanno subito la perdita traumatica di un proprio caro. È stato dunque Enzo dopo il buio e la mancanza di rassegnazione ad indicare la via all’affranta ed inconsolabile madre, agli amici. A dare senso a ciò che per molti non può averne a dare luce al buio più nero, a ridisegnare in un certo senso una morte assurda ed inaccettabile avvenuta alle 15. 30 di un caldo 18 luglio 1991, a seguito di un drammatico incidente in moto, mentre i due inseparabili amici correvano verso il mare e l’amore. Una fatalità ch per sua madre già dall’inizio reca in se delle incredibili coincidenze. Carlo, una vita difficile dure, condita solo dall’amore della mamma e delle sorelle è morto ala stessa ora e nello stesso giorno in cui era nata sua sorella e la sua morte è stata come un macigno, pesante e duro da sostenere. Fino a quando in parte la sua essenza ed il suo essere è tornato a fare rumore e riempire l’animo di chi l’ha amato di gioia e di profumi. «Mi chiamo Restituta e sono una mamma che ha perso, come tanti purtroppo, un figlio in un incidente stradale. Non sto a descrivere quello che comunque si sa, se e’ stato provato. La morte di mio figlio Enzuccio, il vuoto che mi aveva lasciato, mi ha fatto incontrare questa strada che mi ha dato molto conforto e spero che altrettanto sia per voi. È stato un mio amico Abramo, cognato di un docente universitario, il prof Nino Monti che aveva avuto esperienze analoghe, ha ridarmi la speranza di poter tornare ad avere contati con mio figlio», ci ha spiegato Restituta, « per anni ho vissuto con quelle lettere con le poche parole frasi spesso incomprensibili nel senso che avevo ottenuto. Tutte cose dette che poi hanno avuto un riscontro terreno. Morti preannunciate, incidenti e lutti anticipati dalle parole di mio figlio al registratore, quando finalmente sono riuscita a stabilire da me un contato con lui. Un contato che ora è quotidiano». La signora Impagliazzo ci ha spiegato di avere avuto diverse manifestazioni della presenza del suo ragazzo che addirittura una volta spiego il modo in cui sarebbe stata distrutta la sua moto e dove sarebbe stata ritrovata la moto rubata di un suo amico « Mamma son qui… Milano così sognato, buttato come detriti», si ode dal nastro mentre ci viene spiegato che all’inizio anche mamma Restituta non capiva sono a quando un incendio nel garage distrusse la moto e a Milano fu ritrovata la moto rubata di un compagno del Enzo. Una delle tante frasi dette che accompagnate ai profumi improvvisi, ai sogni in cui l’immagine del ragazzo si materializzava, alla sensazione che la sua mano gli accarezzi i capelli hanno spinto la donna ha coltivare questa speranza tramutatasi in ancora e salvezza, in spiraglio di luce per se e per tanti che soffrono per lo stesso motivo. «Io non sono riuscita a parlare solo con mio figlio ma anche con Mario che mi ha detto di non amare i contatti e con un mio amico morto prematuramente», dice Restituta, «Ora ho deciso di parare di questo mio prezioso strumento per le persone che soffrono per la perdita dei loro cari. Il mio cammino è stato difficile, tutta la mia esperienza acquisita in questi anni di ricerca e’ un bene che desidero condividere con tutti, come ho già fatto con tante mamme vittime di tragedie simili alla mia, qui ad Ischia. Io ho imparato da altri a fare da me cerco di a fere lo stesso per chi vuole lenire il suo dolore almeno in parte nella convinzione che non tutto è perduto. La transcomunicazione strumentale e’ l’unico mezzo che permette a tutti, se hanno la pazienza e la costanza di sperimentare, di essere loro stessi artefici del fenomeno, senza dover dipendere da altri.
Quello che mi ha spinta a provare e’ stato proprio il fatto che vivendo in un piccolo centro, era per me difficile entrare in contatto con altri gruppi con regolarità
la volontà di essere autosufficiente mi ha spinta a provare.
Mi sono detta che anche poche parole ma mie sarebbero state preziose in quanto io stessa artefice del fenomeno. per iniziare questo percorso non serve essere medium, in quanto ognuno di noi ha delle potenzialità latenti che l’esercizio può far emergere.
e’ sufficiente creare un ponte d’amore tra noi e i nostri cari. loro modificano le vibrazioni che si creano dai suoni e rumori. In natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, di conseguenza le parole non sono mai create dal nulla ma vengono semplicemente modificate. Restituta dal 1992 continua a ricevere regolarmente “messaggi dall’aldilà” dalla radio, al registratore al telefono che a volte squilla e una voce dice «Mamma ti voglio bene», per poi dirle di stare tranquilla e che richiamerà per calmare le richieste disperate di una mamma che chiede di parlare ancora. Tutte cose che fanno di Carlo una presenza costante che inonda la casa del  profumo che “mamma” sa suo, una mamma ha cui manca solo la sua presenza fisica avendo avuto dimostrazione, negli anni, che le cose dette appartenevano a suo figlio, cose riguardanti la loro famiglia le sorelle di Mario, i suo amati nipotini che sarebbero giunti a riempire il cuore e le giornate di nonna Tutina e sopratutto il compito di ci morto traumaticamente resta un’entità di luce con il compito di aiutare nel trapasso altre anime sfortunate. Restituta ha avuto preannunciate molti tragici eventi isolani, emblematica è la registrazione sugli off share della morte nel mare ischitano, e la Tragedia del Val Montone che colpì una nota famiglia ischitana.
A volte nella vita proviamo esperienze che dopo un pò ci lasciano un vuoto più profondo di quando l'abbiamo iniziata.