Il GIP riordina il sequestro, determinante la perizia ordinata dalla procura Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 05 Aprile 2009 20:53

Il GIP riordina il sequestro, determinante la perizia ordinata dalla procura

Caso ERG: prosegue la bufera giudiziaria a Casamicciola.
Confermato il Falso Ideologico ed Abuso Edilizio, il comune parte lesa nel procedimento penale 1316/09. L’Architetto Paglia, perito ordinato dall’autorità inquirente sancisce il sussistere delle ipotesi di reato. La notifica ed il nuovo sequestro nel pomeriggio di ieri.

Il caso ERG ad una svolta? Non si direbbe! All’indomani della pubblicazione delle motivazioni addotte dal giudice per il dissequestro del cantiere adiacente l’eliporto, una nuova tegola giudiziaria si abbatte sulla vicenda. Un tegola già pronta prima della pubblicazione. Così la magistratura torna a fermare i rifornimenti. Cruciale e determinate la perizia ordinata dalla procura in merito alle opere in via di realizzazione nella zona adiacente l’eliporto. La pratica affidata all’architetto Paglia ha aggiunto nuova consistenza alle ipotesi di reato denunciate e rilevate anche dalla soprintendenza. La soprintendenza denunciò difformità per circa 900 mq. La Procura della Repubblica è intervenuta per disporre l’immediata chiusura del cantiere. Poi, la sospensione del provvedimento per consentire anche la rimozione di alcuni macchinari deperibili ed infine ieri nel pomeriggio, all’indomani della pubblicazione delle motivazioni alla base del primo dissequestro, il nuovo provvedimento di chiusura. Puntuale la Questura di Napoli attraverso l’ufficio Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ischia e sulla base anche del lavoro certosino messo in opera dalla Guardia di Finanza ha sottoposto a Sequestro  l’area adiacente l’eliporto destinata alla delocalizzazione del distributore ERG in ossequio al dispositivo del Tribunale di Napoli sezione del Giudice per le indagini preliminari, procedimento penale 1316/09.  E’ stato sempre il Giudice D’Alessio a chiedere al GIP, Dott. Marotta, il sequestro. Altro che denunce campate in aria ed avulsa dalla realtà dei fatti, a quanto pare la situazione del cantiere per la delocalizzazione del distributore di carburanti casamicciolese si fa difficile e molto grave in termini di illecita edificazione ed abusi tanto che la procura va con il tappo sulla nuova Pompa ERG. Infatti prima che le motivazioni di dissequestro potessero essere pubblicate infatti a Napoli era già pronto il “Si  Chiude!”. Infatti il perito della Procura, Paglia, giunto a Casamicciola all’indomani del sequestro di febbraio rilevo e fotografo l’intera zona, relazionano in maniera tale da supportare le tesi che sino a quel momento avevano riportato d’illeciti e difformità. Dunque permangono le motivazioni di sequestro: le opere descritte nella contestazione sono state realizzate in difformità rispetto al permesso di costruire n. 1/2008 rilasciato nell’interesse della spa Erg Petroli. Esse, in particolare, si sostanziano nella rimozione, in alcune zone del sito, e nell’ampliamento, in altre parti del cantiere, della scogliera posta a protezione del litorale, nonché nella edificazione di volumi interrati, per un totale di 900 mq circa. Il tutto in un’area – parzialmente demaniale – sottoposta a vincolo paesaggistico sin dal 1956. L’attività investigativa, inoltre, ha appurato come l’abusivo sversamento in mare dei massi in originariamente utilizzati come scogliera ha alterato il profilo della costa. Sono, infine, emerse anche alcune condotte di “falso documentale”. Non corrispondenti all’effettivo stato dei luoghi, infatti, si appalesano i grafici (e le relative attestazioni) posti a corredo dell’istanza di permesso di costruire, dal momento che in essi, al fine di rendere possibile un considerevole aumento della superficie dell’area di cantiere, è rappresentato un fronte di scogliera di circa 10 metri più ampio rispetto a quello realmente esistente. La falsificazione, ovviamente, era prodromico ad una induzione in errore dei pubblici ufficiali preposti alla valutazione dell’istanza di permesso». Gli investigatori hanno poi provveduto a notificare il sequestro dell’area al primo cittadino di Casamicciola con apposito verbale di consegna, come riportato fedelmente nel passaggio più importante: «D’Ambrosio Vincenzo, sindaco del comune di Casamicciola Terme, viene reso edotto dell’intervenuto sequestro preventivo dell’area da adibire a distributore di carburante per conto della “Erg Petroli spa” e gli viene consegnata copia del provvedimento cautelare in questione. Contestualmente il medesimo viene sin d’ora nominato giudiziale custode delle aree sottoposte a sequestro e gli vengono conferiti gli oneri e le funzioni previsti dall’art. 259 del cpp. Nella decisione del gip Sergio Marotta si evidenziano le contestazioni che vengono rivolte al progettista dell’opera, geom. Paolo Ferrandino, ed al dirigente della Erg Petroli Fulvio Cesaro, i quali rispondono della violazione urbanistica». E in conseguenza di questa ultima imputazione i magistrati inquirenti, ed in particolare il sostituto procuratore della Repubblica Antonio d’Alessio, contesta altresì il reato di falso in certificazione addebitabile sempre al Ferrandino e al Cesaro
Come già riportato negli ultimi due sopraluoghi la soprintendenza ha infatti ha confermato e regolarmene relazionato difformità per circa 900 mq e 1600 mc rispetto al progetto originariamente consegnato agli uffici di Palazzo Reale. È stato altresì rilevato uno spostamento della linea di costa verso mare che ha così consentito la creazione di una ampia piazzola cintata con muri in cemento armato. Quasi si trattasse di opere inerenti un progetto totalmente diverso da quello in possesso della Soprintendenza. Irregolarità rilevate e segnalate al PM D’Alessio che ha poi scritto al GIP Marotta che dopo quattro giorni dalla nota e le segnalazioni di D’Alessio ha operato il sequestro preventivo al fine di cristallizzarla possibile prosecuzione dei reati ravvisati. Dunque criticità sempre più aspre che sembrano dare torto all’operato di tecnici e progettisti, ma non all’Ente Locale che a meno di ulteriori colpi di scena è attualmente parte lesa nella vicenda. Una vicenda in itinere sulla quale i risvolti e i coinvolgimenti giudiziari di amministratori e tecnici potrebbero non essersi arrestato.