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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 30 Gennaio 2009 20:16

È polemica per il taglio della agavaceae gigante di via Angelo Rizzoli

Il corso delle Palme

Il comune tira giù l’albero dai giardinetti. Una petizione popolare contro la pericolosità dell’esemplare ed una perizia tecniche a stabilire che era malata. Insorgo gli estimatori: l’albero era sanissimo e tagliarlo è stato un sacrilegio. Si accende la polemica sulla grossa Palma di Corso Angelo Rizzoli. Lo splendido esemplare di agavaceae tagliato la scorsa settimana dagli addetti al verde pubblico del comune di Lacco Ameno dopo una petizione popolare e l’intervento di un agronomo. A quanto pare la pianta, alta quasi  nove metri, sarebbe stata ritenuta particolarmente pericolosa dai residenti del corso ed in particolare dagli abitanti delle case prospicienti il giardinetto dove l’albero si trovava.

Pericolosa  perché eccessivamente esposta alla merce degli agenti atmosferici e soprattutto del vento che in particolari condizioni ne faceva oscillare il fusto altissimo a minacciare le case ed i passanti. Sarebbero sati questi timori a spingere i cittadini nella raccolta di firme per il taglio della Palma posta proprio dinanzi al rivenditore Alcott. Dopo la raccolta di firme l’intervento del comune che ha inteso assecondare il volere dei suoi cittadini, o almeno di una parte di essi. Secondo altri l’albero era un bene comune e tagliarla è stato un vero e proprio scempio inutile e dannoso, soprattutto da quando il corso si era trasformato in una sorta di litorale delle palme visitato e blasonato, meta degli estimatori del genere. E la scelta del comune di assecondare tali capricci denoterebbe il sostanziale clima di sudditanza e clientelismo. A dar comunque man forte ai fautori del taglio la perizia di un agronomo incaricato dal comune per un consulto scientifico relativo allo stato di salute dell’esemplare. A quanto pare la perizia avrebbe rilevato una grave patologia nella pianta attaccata da un micidiale parassita che ne aveva minato l’integrità e lo stato di salute e dunque il taglio sarebbe stato un atto dovuto, un atto di prevenzione anche nei riguardi delle altre specie presenti in zona che si sarebbero potute infettare con la trasmissione del parassita.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 17:20