Budget ridotti all’osso e sostegno impalpabile del governo centrale, 2,70 euro ad alunno Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 21 Ottobre 2007 10:24

Budget ridotti all’osso e sostegno impalpabile del governo centrale, 2,70 euro ad alunno

Dopo le polemiche sulla richiesta di contributo economico volontario per l’anno scolastico in corso il dirigente Frallicciardi spiega il perché di una scelta obbligata. Il contributo per i generi di facile consumo una necessità imposta dai tagli ai finanziamenti scolastici. Genitori e dirigenti scolastici, docenti e personale non docente tutti dalla stessa parte in questa guerra contro l’impoverimento delle risorse scolastiche. In questo clima chiedere ulteriori aiuti economici alle famiglie è l’unico modo per continuare a garantire un istruzione di qualità.

Scuola più alunni e meno docenti. Polemica sui tagli al personale ed ai finanziamenti alla scuola. Il ministro  Tommaso Padoa Schioppa impone al collega della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni la cosiddetta “clausola di salvaguardia”  l'allarme mondo scuola resta. Qui dalle nostre parti da sempre sembra che gli istituti ed i dirigenti vivacchiano racimolando fondi a destra e a manca ed ora dopo le accese polemiche sui contributi ulteriori richiesti alle famiglie per le spese minime ed i servizi essenziali il dirigente dell’Istituto Ibsen di Casamicciola parla di un problema che va avanti da tempo ed al quale si cerca di dare un contributo indolore anche avvallando le proposte del consiglio d’istituto.
Il comparto scuola nazionale ha già sforato di 626 milioni di euro il budget assegnato per il 2007. Così sulla scuola pubblica incombe la 'clausola' che senza troppi preamboli dice: se non risparmi quanto dovevi ti assegniamo meno risorse.
Bastano due esempi per rendere il clima rovente di questi giorni. "L'obiettivo richiesto - dichiarano i sindacati in Lombardia - è quello di abbattere di ulteriori 444 posti gli organici del personale docente, di cui ben 242 per il sostegno agli alunni disabili, con 12 mila alunni in più rispetto allo scorso anno scolastico e una scuola resa sempre più complessa dall'affluenza di immigrati e dalle necessità di fornire alle famiglie un servizio di qualità". Proteste che si ripetono a Roma e in Campania dove Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda denunciano che a Napoli l'amministrazione fornisce dati dai quali si evince la sussistenza di classi con 30 e più alunni, anche in presenza di ragazzi disabili, e la concentrazione delle classi più numerose in zone altamente a rischio. Ovviamente di questo trend nazionale ha risentirne è anche nel suo piccolo Ischia dove da sempre si combatte on problematiche annose collegate ad esempio alla vetusta delle sedi, alla carenza di spazi e a tutta un’altra serie di vicissitudini alle quali si cerca di sopperire con il materiale umano.
Il dirigente Frallicciardi spiega che la questione contributo per l’acquisto di materiali di facile consumo che tanto clamore ha suscitato è stato in realtà una scelta obbligata dopo anni di assoluta autonomia economica ed in cui si è sempre cercato di evitare ulteriori gravi sulle famiglie. Ora dopo che anche il comune ha smesso di elargire i suoi contributi e la stretta del governo centrale la necessità di chieder un ulteriore sacrificio agli utenti. Basti pensare che quest’anno il comune di Casamicciola Terme non ha neppure contribuito all’acquisto del prodotti per la pulizia un particolare che pesa a quanto pare tanto si un istituto come l’Ibsen ricco d’iniziative e progetti che vanno dalla musica alla multimedialità passando per i PON. Ma tocchiamo il particolare del contributo pro prodotti di facile consumo. Per la Dottoressa Fralicciardi il principio di questa richiesta che segue un po’ la linea di altri istituti isolani che da tempo attuano questa pratica, è l’assoluta necessità di risparmiare e avere a disposizione risorse economiche per le emergenze e gli imprevisti in questi tempi di magra economica generalizzata: « Il principio di questa nostra richiesta, una richiesta assolutamente non obbligatoria, è un modo come un altro per autofinanziarci nelle cose che per noi sono di uso quotidiano a scuola. Colori, carta, colla e soprattutto i materiali per i laboratori informatici. Cerchiamo così di conservare un borsino per quelle che in futuro potrebbero essere delle spese extra come la manutenzione di un PC ». Eppure il nodo non è certo legato al singolo istituto stiamo parlando di necessità generalmente diffuse nel mondo della scuola messe in ginocchio dall’ultima finanziaria, ma sino a quando si potrà continuare a confidare nella forza di spirito e nello spirito propulsivo delle famiglie che rispondono al grido di aiuto nonostante i contributi già versati alla voce Istruzione?
«Noi da sempre, dal 2000 come istituto comprensivo e già prima come Circolo didattico non abbiamo mai voluto accettare il ricorso al contributo degli allievi», evidenzia il dirigente Frallicciardi,« è stata questa ulteriore stangata economica l’assenza di iniziative a tutti i livelli a farci muovere questo passo per altro proposto dal Consiglio d’Istituto ». Insomma un atto di accusa verso le istituzioni che non è solo lanciato dalla scuola casamicciolese che per altro fa da eco al grido dall’arme lanciato più e più volte. La scuola soprattutto quella campana non riesce più ad andare avanti, è in ginocchio. Ridotta ad elemosinare perfino la carta igienica in un clima di estrema incertezza. È assurdo voler credere di poter continuare così a garantire un’istruzione di qualità. « Per ogni alunno napoletano il ministero stanzia dal 1° gennaio, circa 2,70 euro rispetto ai 5,95 di uno studente romagnolo. Come si fa a pagare le spese postali, fotocopie, detergenti, registri di classe?» conclude la Frallicciardi. Una conclusione che in realtà mette in luce come genitori e dirigenti scolastici, docenti e personale non docente siano tutti dalla stessa parte in questa guerra contro l’impoverimento delle risorse scolastiche.
Ultimo aggiornamento Sabato 16 Maggio 2009 08:48