Giosy Ferrandino come Alessandro Magno alla conquista dell’Isola Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 29 Gennaio 2007 18:19

Giosy Ferrandino come Alessandro Magno alla conquista dell’Isola

Il sindaco di Casamicciola fa sul serio e vuole bissare il successo spostandosi in città
Rilancia la sua candidatura proponendosi su palcoscenici più ampi e prestigiosi. Il primo cittadino lascia la periferia paesana per dedicarsi alla sua terra natale. Tremano gli alleati di paese gioiscono gli sfidanti in cerca d’autore.

Era stata lanciata come una provocazione di fonti ufficiali e vicine al primo cittadino casamicciolese. Giosy Ferrandino “terzo incomodo” alla rosa di nomi proposti alla carica di sindaco della Città di Ischia. Eppure leggendo i nomi degli altri sfidanti la cosa, nata come un gioco o meglio fatta apparire come tale, tanto gioco non sembra se vuole notarsi la presenza del sindaco De Siano di Lacco Ameno e non solo questo. Se vuol notarsi la papabilità di quel De Siano da sempre musa ispiratrice dell’emulo Ferrandino che almeno in una cosa,però, gli è stato predecessore, ovvero è stato sindaco di un comune che non gli ha dato in natali pur avendolo al confine. Così che se un ischitano ha governato i casamicciolesi perché un lacchese non potrebbe governare un ischitano? Sarà stato forse questo il dubbio non fugabile, questa ipotesi plausibile a stuzzicare la fantasia e le mire espansionistiche del primo cittadino casaicciolese, bah, chissà!  Ma, sin’ora, il fatto(eclatante e ambizioso) è stato archiviato come una bufala. In realtà proprio bufala non è se a parlare in pubblico luogo, un bar per intenderci è proprio la prima cittadina che a “pochi intimi” ha confessato le velleità di candidatura e di vittoria(come dagli torto) del proprio consorte. Insomma un desiderio espresso a pochi che fa venire il prurito a molti.Stando a queste indiscrezioni di palazzo il Ferrandino, infatti, starebbe attendendo i movimenti e gli assestamenti degli altri personaggi in corsa per poi piazzare la sua nomination con il sostegno degli alti vetrici di partito della serie tra i due litiganti il terzo gode. Così tra le lotte sinistrorse di Boccanfuso e  di Di Meglio, le spinte di Telese il Ferrandino attenderebbe l’imposizione di partito per battere al fotofinish gi sfidanti al Titolo di candidato.  Giosy Ferrandino come Alessandro Magno in Oriente: Giosy Ferrandino alla conquista dell’isola.
E non dimentichiamo  che l’ingegnere ha già conquistato i favori della coalizione di centro sinistra oltre mare divenendo coordinatore isolano della Margherita. Dunque cosa vuoi di più dalla vita. Un ischitano! Un ischitano come sindaco con precedenti eccellenti e di grande effetto in un altro comune, un paesone di periferia dai fasti illustri a cui si è già dato esprimendo innegabili doti di governante e comunicatore e alla cui certezze di riconferma e rinnovata fiducia si preferiscono le incertezza e le possibilità di vittoria in una città, la propria città, terra natia dove l’uomo politico, l’imprenditore capace, potrebbe riconfermare il gradimento del mondo politico e sociale ed ottenere la gloria ed il lustro di un’impresa mai riuscita ad altri, arrivando li dove sino ad ora nessuno mai è giunto. Potrebbe, comunque trattarsi pur sempre di una manovra di depistaggio, un tentativo per spiazzare possibili avversari e “cospiratori” che covano discretamente nel caldo umido della cittadina termale e che alla notizia trapelata e non trapelata, pronunciata a denti stretti potrebbero abbassare la guardia e sciogliere i ranghi di possibili alleanze allargate il cui essere si paventa negli ambienti e nei circoli ben informati proprio per opporre un’alternativa forte e concreta alla possente macchina da guerra dell’attuale maggioranza di governo che proprio in Ferrandino vede il suo uomo simbolo, la chiave per la sicura riconferma. Infatti è proprio il nervosismo tradito, la parolina confessata quasi a malincuore per alleggerire il peso dell’anatema che lascia serpeggiare l’incertezza, a dare concretezza ad un pettegolezzo da Bar che pur attribuito ad una prima cittadina è pur sempre un pettegolezzo. Ovvero l’improvviso tremore manifestato dagli alleati casamicciolesi trova la sua origine, pare, nella volontà del proprio uomo chiave di allargare i propri orizzonti spingendosi oltre confine per rincorrere, se vogliamo il sogno di ogni bambino che si nutre di politica, ovvero essere sindaco della propria terra e se quella terra fosse parte di un comune unico anche sindaco di quello! Attenzione si tratta di nervosismo per taluni alleati ed euforia mal celata per altri, per chi da sempre non nasconde la volontà di porre il proprio nome ed il proprio volto tra candidati.
Così per un orizzonte che schiarisce a est uno che s’incupisce a nord visto che le totoelezioni a Casamicciola rischierebbero di vedere aperte nuove faide e nuove lotte intestine per la corsa prima alla candidatura e poi alla poltrona di sindaco.
Un isola in cui è sempre più assente la politica di partito si ripropone forte ed incontrastabile la sfida del partito dei sindaci. Quasi una formula matematica  il trinomio alla presentazione delle liste delle scorse amministrative del 2002 quando i tre candidati di Forza Italia risultarono tutti eletti, l’equazione De siano, Brandi Ferrandino fu soddisfatta. Ora l’insieme all’interno di uno stessa municipalità a pochi anni di distanza appare come un rebus irrisolvibile a tratti terrificante. Un vero incubo che turba il sonno e tiene desti nelle lunghe notti a cavallo tra l’inverno e la primavera. E già c’è qualche orfano che chiede: <>.
Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Giugno 2009 06:35