Proteus: il gommone-catamarano a biocombustibile fa scalo sull’Isola Verde Stampa
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CasamicciolaNews - Attualità
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 16 Agosto 2007 20:33

Imbarcazioni e sostenibilità, nuove alleanze e legami a tutela dell’ambiente

Proteus: il gommone-catamarano a biocombustibile fa scalo sull’Isola Verde

Approda a Casamicciola il simbolo e l’emblema della spedizione One Ocean. Il progetto per la promozione e la conservazione Marina appoggiato anche dal Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare. L’innovativo progetto nautico di una coppia di italiani. Simile ad un gigantesco ragno acquatico costato attorno ai 3 milioni di euro.

La breve crociera nella cittadina termale promossa e sostenuta dall’assessore alla Risorsa Mare Cioffi e dal direttore del porto turistico Ferrandino. È arrivato giovedì scorso e da subito ha destato stupore e smosso l’attenzione la curiosità di quanti passando per il lungomare casamicciolese notavano “ un coso strano” ormeggiato al molo. Ma che cos’è ? Cosa sarà…lo yacht del presidente Russo preso a prestito dai servizi segreti sovietici? Un Robot per le scene dl prossimo film di Spilberg? Ma no! È ben altro
Si chiama Proteus ed è un’imbarcazione senza precedenti: costituito da due pattini gonfiabili lunghi 30 metri e uniti da due lunghi archi in titanio, questa specie di “ragno” ha un sistema di ammortizzazione simile alle balestre di un autoarticolato e, grazie a due motori alimentati a biodiesel da 355 cavalli, può raggiungere una velocità massima di 30 nodi(160 Km/h), più o meno come un aliscafo di linea. La brillante idea è di un ingegnere e geofisico, Ugo Conti e della moglie Isabella, italiani, ma trapiantati in California. Importanti partners internazionali, quali Autodesk, hanno poi contribuito allo sviluppo ed al finanziamento del progetto. Proteus ha già suscitato interesse dell’Agenzia USA per l’Oceano e l’Atmosfera e del nostro Ministero per l’Ambiente, in quanto potrebbe essere un ottimo strumento per applicazioni di ricerca scientifica come di fatto già si sta sperimentando.

È arrivato giovedì scorso e da subito ha destato stupore e smosso l’attenzione la curiosità di quanti passando per il lungomare casamicciolese notavano “ un coso strano” ormeggiato al molo. Ma che cos’è ? Cosa sarà…lo yacht del presidente Russo preso a prestito dai servizi segreti sovietici? Un Robot per le scene dl prossimo film di Spilberg? Ma no! È ben altro
Si chiama Proteus ed è un’imbarcazione senza precedenti: costituito da due pattini gonfiabili lunghi 30 metri e uniti da due lunghi archi in titanio, questa specie di “ragno” ha un sistema di ammortizzazione simile alle balestre di un autoarticolato e, grazie a due motori alimentati a biodiesel da 355 cavalli, può raggiungere una velocità massima di 30 nodi(160 Km/h), più o meno come un aliscafo di linea. La brillante idea è di un ingegnere e geofisico, Ugo Conti e della moglie Isabella, italiani, ma trapiantati in California. Importanti partners internazionali, quali Autodesk, hanno poi contribuito allo sviluppo ed al finanziamento del progetto. Proteus ha già suscitato interesse dell’Agenzia USA per l’Oceano e l’Atmosfera e del nostro Ministero per l’Ambiente, in quanto potrebbe essere un ottimo strumento per applicazioni di ricerca scientifica come di fatto già si sta sperimentando.

La presentazione di Proteus è avvenuta il 15 giugno scorso presso l’Acquario di Genova l’innovativo catamarano voluto dai coniugi Ugo e Isabella Conti più o meno cinque anni fa e utilizzato dal governo degli Stati Uniti all’interno del National Marine Sanctuary Program per favorire una migliore gestione del sistema delle Aree Marine Protette (AMP). Il Proteus fa parte di una nuova classe di imbarcazioni ultraleggere, modulari, a basso consumo di carburante, capaci di adattarsi alla superficie del mare creando un impatto estremamente limitato in termini di disturbo acustico e di movimento di massa d’acqua. Queste caratteristiche fanno del Proteus un mezzo ecocompatibile particolarmente adatto a progetti di ricerca all’interno delle AMP.
Secondo Antonio di Natale, direttore scientifico dell’Acquario di Genova, dove il Proteus ha inaugurato il tour di presentazione mondiale, “La cabina di pilotaggio, a qualche metro d’altezza dal pelo dell’acqua, è molto adatta all’avvistamento di cetacei e altre specie marine”. In sintesi Proteus sta ad una barca come l’elicottero ad un aereo. Con le elicottero puoi fare cose che non riusciresti a fare in aereo! Questa imbarcazione che in apparenza appare un po’ buffa e fantascientifica è una sorta di testimonial della tecnologia sostenibile e della necessità inderogabile di rispettare il mare, questo unico oceano che avvolge tutti i continenti
“ Il sistema modulare permette di smontare la cabina e sostituirla, magari più
grande, in pochi minuti. - spiega Ugo Conti- E' una barca addetta a qualsiasi
richiesta”. Il Proteus ha un'autonomia tra le 2 e le 5 mila miglia, e una velocità
di crociera di una quindicina di nodi. L'equipaggio di questa meraviglia ha dato
il via alla spedizione “ One Ocean”che iniziata da Genova ,si concluderà a San
Francisco, passando per le Cinque Terre , Sardegna, Sicilia orientale, e dopo aver fatto tappa a Casamicciola Terme, toccherà Puglia e Calabria. Negli stati Uniti Proteus visiterà i santuari marini che si trovano nelle acque della Carolina del Nord, Georgia,
Florida, e California”.
Il Proteus, testimonial di come la tecnologia possa contribuire a creare una
visione sostenibile per il futuro, è stato progettato da Ugo e Isabella Conti, ed
è stato costruito in buona parte a San Francisco e testato nell'oceano Pacifico.
In termini tecnici il Proteus fa dunque parte di una nuova classe di imbarcazioni
ultraleggere, modulari, a basso consumo di carburante, a basso pescaggio,
capace di adattarsi alla superficie del mare. Negli scafi sono state ricavate le
sale per ospitare due motori. La sovrastruttura è formata da due archi di
sostegno, fissati con molle di titanio e alluminio. Sotto il ponte, alto otto metri,
si trova la cabina di pilotaggio. Grazie ad un accordo di collaborazione con la Direzione Generale per la Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente italiano, l’imbarcazione effettuerà una speciale crociera lungo le coste italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su un problema, quello della gestione delle AMP, che presentano problematiche molto simili nei diversi paesi e che rappresentano un importantissimo patrimonio da salvaguardare. Proteus il cui nome rimanda proprio alla entità intelligente del libro fantascientifico del 1973 di Dean R. Koontz appare come un entità intelligente più che un catamarano e questo già nell’idea. Questa intelligenza artificiale arriva direttamente dall'università, dale esperienze di vita personali d chi l’ha ideata e dalla quale si è estesa senza che gli scienziati se ne siano accorti, un po’ come accade nel testo di Koontz. Le sue intenzioni, infatti, sono chiare sin dall'inizio: vuole sapere il più possibile sul genere umano, e vuole farlo con un "campione" reale.
Le finalità e le potenzialità di questo sogno divenuto realtà cadono, mi si passi il termine, a fagiolo, con l’arrivo del ministro Pecoraio Scanio ad Ischia che domenica chiuderà i protocolli d’intesa sul tanto agognato “Regno di Nettuno”, l’area marina protetta delle isole di Ischia e Procida già siti d’interesse comunitario. L’approdo casamicciolese fortemente voluto dal dinamico assessore alla risorsa mare Riccardo Cioffi ha ovviamente inorgoglito i promotori, ma anche il direttore del porto turistico Ferrandino che si è prodigato per assicurare tutti comfort possibili e la sicurezza necessaria all’ormeggio del Proteus. Una sorta di viaggio in avanscoperta per il mare della costituenda area marina protetta che sarà di sicura utilità ai tecnici ed agli esperti, da anni a lavoro per preservare e conservare questo particolare habitat naturale nel golfo di Napoli anche mettendo nero su bianco regole e restrizioni divenute orami necessarie per il futuro del nostro pianeta, della nostra nicchia ecologica e soprattutto di noi stessi.
“ Il viaggio di Proteus evidenzierà che le aree marine protette sono esposte alle stesse minacce - dichiara Isabella Conti - come il danneggiamento degli habitat, l'inquinamento delle acque, fauna marina a rischio di estinzione e popolazioni ittiche in fase di recupero”.
Finora in Italia la zona marina che ha colpito di più e ben impressionato questi “argonauti” italo statunitensi e la riserva delle Cinque Terre.
“La riserva delle Cinque Terre è di grande pregio e bellezza, quello che mi ha colpito sono l'amore e la passione con la quale tutti, e soprattutto i giovani, lavorano
nell'opera di tutela e protezione. Per passione e coinvolgimento degli operatori e della comunità, somiglia molto alle riserve statunitensi”. Ha tenuto a  sottolineare la dottoressa Conti parlando di questa sua prima parte dei viaggio lungo le coste del Bel Paese. E speriamo che quanto notato in questo viaggio, la passione e la dedizione rilevata alle Cinque Terre possa essere d’auspicio per il lavoro degli operatori che prossimamente faranno parte del Regno di Nettuno.

Ultimo aggiornamento Domenica 05 Aprile 2009 17:46